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giovedì 30 dicembre 2010

Ritorno di un Amore

Il mio pensier si fece atroce
allorché il desiderio alzò la sua voce
e il trepitio del fuoco acceso
il mio ardor fu ripreso

L'essenza della tua pelle
rimanda al ciel tutte le stelle
la sua assenza di cui tremo
il suo languor di ardire fremo

Pallida Luna del tempo perduto
di amor lontano appena vissuto
tornata da me in un solo istante
tremar ancora t'ho vista vibrante

Ora t'accosti dolcissima e lasciva
ed io ti osservo assorta e furtiva
mentre le mani la bocca ed il cuore
formano petali bagnati di un fiore

martedì 28 dicembre 2010

La magia e l'amore

Un appuntamento... no, L'APPUNTAMENTO!
Sabato sera di un dicembre molto, molto freddo,
la neve che minacciava di affacciarsi
stava iniziando a cadere con decisione
e che decisione!
Sì, aveva proprio deciso di intrappolarci
là, proprio dentro la mia auto
che piano piano divenne un alcova.
Il silenzio lentamente si fece quasi spettrale,
il terreno ovattato valorizzava, però, quel clima
che si scoprì improvvisamente magico,
sembrava di vivere in una fiaba romanzata.
Tu, tenera impaurita per quella sera trasgressiva
ti lasciavi cullare dalle mie braccia
e ti rassicuravo, ero sicuro di tutto, in quei momenti.

Ero certo che una situazione del genere
fosse veramente irripetibile
e sussurravo a me stesso che andava bene così,
era il momento, il luogo e il tempo giusto,
giusto per averti tutta e soltanto mia,
il tempo per essere totalmente tuo
e quell'andirivieni ne era la prova, la conferma.
Tu mi stavi cavalcando,
stavi domando il tuo stallone e te stessa,
preda, sì, delle tue passioni più sfrenate,
ma consapevole della realtà dei fatti.
Eterea ma tangibile, bambina però donna;
Uscivi esausta ad ogni mio colpo per poi riemergere
con un vigore sempre più rinnovato,
una tempesta travolgente si innescava.

Fuori la neve copriva tutto il nostro involucro protettivo,
il freddo pungente lo circondava,
ma al suo interno il fuoco divampava
e mai si spegneva
noi due, la magia e l'amore.


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lunedì 27 dicembre 2010

Possessione

Vuoi sentirti posseduta da me, bene, così sarà fatto;
ti prenderò con forza, ti strapperò tutto ciò che indossi,
strapperò le tue mutandine e, il tuo reggiseno,
sarà soltanto poltiglia tra le mie mani.

Completamente nuda sarai da me sul letto scaraventata,
legata mani e piedi ai suoi vertici;
qualcosa vieterà la luce di arrivare ai tuoi occhi,
non avrai il tempo di respirare.

Divaricherò le tue gambe e, in mezzo mi ci tufferò,
bocca e lingua percepirai tra il tuo cespuglio;
soffrirai con piacere,
godrai con sofferenza.

Quando poi sentirai il mio sesso nel tuo,
una mia mano ti terrà immobilizzata, stretta, sul collo
e l'altra si insinuerà sul tuo bel seno;
vorrai urlare ma non ne avrai la forza.

Sarai completamente alla mia mercé,
il tuo corpo tremerà dallo stupore,
l'emozione ti pervaderà tutta, corpo e anima
ed io ti possederò con tutti i miei sensi.


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Lettura breve

Lei leggeva ma la sua mente era altrove, era là in fondo all'orizzonte, sognante tra il crepuscolo e un'amore perduto tanto tempo fa, ma do cui l'aura era ancora ben presente.
Quel ricordo, quando arrivava prepotente, la invadeva completamente e anche adesso, che era così assorta in un bel prato, appoggiata ad una vecchia quercia, completamente sola, nel tardo pomeriggio di un'estate, si lasciava travolgere, come accadeva altre volte.
Una leggera brezza le sfiorava la pelle insieme all'erba che la circondava alta con il suo fruscio ed i suoi pensieri iniziavano a vagare, a librarsi nel tempo e a quando lui la guardava intensamente negli occhi, in quei suoi occhioni ricolmi di stupore di tutto ciò che le faceva provare dentro, nella sua mente ma anche nel suo corpo, quel corpo che adesso, inconsciamente, stava iniziando ad avere sensazioni strane, sensazioni conosciute ma sempre nuove...
Lentamente, poggiava il suo libro sul suo ventre e si lasciava andare fantasticando fervidamente, mentre le sue gambe iniziavano a scostarsi l'una dall'altra percependo piacevolmente la sua leggerissima veste ampia scivolare sulla pelle delle gambe risalendo un po' e la sua mano adagiarsi là dove sorge il sole d'oriente.
Un fremito improvviso la percuoteva, la faceva osare di più e quella mano si faceva coraggiosa di insinuarsi tra le sue mutandine che scostava decisa, per ritrovarsi con le dita subito pregne del proprio nettare e questo la faceva sobbalzare, la faceva ansimare; poi, con un movimento repentino, accostava quelle stesse dita alla bocca per assaporare quel piacere crescente, quindi riportarle ancora nel suo sesso che, intanto, iniziava a pulsare insistentemente, come invitarla a continuare, ad aumentare il ritmo del movimento delle sue dita che, andando a muoversi come pistoni di un motore, producevano un rumore di sciacquettio, cosa che la eccitava maggiormente mentre il suo bottoncino si gonfiava sempre di più, sempre di più... sempre di più.
Adesso che percepiva il piacere nella maniera più immensa e intensa, allungava le gambe, le stringeva e, stirandosi con tutta la forza, si lasciava pervadere da quell'orgasmo da tempo trattenuto e lì, si assopì.


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Sei tu

Sei tu... sì, proprio tu, con quella tua pelle bianca che contrasta con la mia così ambrata, come la chiami tu; sei tu che dai tutto di te solo per me, solo a me e che doni anima e corpo a me che sono innamorato follemente di te, di ciò che rappresenti nella mia storia di ragazzino, prima e di uomo, adesso.
Quando sei con me ti senti così emozionata, tremi quando ti spoglio, sussulti quando ti tocco, urli quando ti prendo...
Solo al pensiero che mi vedrai, che sarai baciata da me, che sarai amata completamente, dici che ti senti così tanto agitata dentro che istintivamente e copiosamente un fiume in piena senti straripare dalla parte più intima di te stessa e questo amplifica la mia voglia di te, il mio amore completo che sento di offrirti con tutto me stesso.


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paolopaol8

Intimità segreta

Erano le tre del pomeriggio di una giornata afosa in piena estate quando decisi di fare una passeggiata per i campi in cerca di scacciare pensieri negativi dalla mia testa ed intrapresi un piccolo sentiero che si insinuava, poi, in una fitta boscaglia e, ignaro e forse anche disinteressato, mi ci incamminai sempre avvolto da tutto ciò che mi stava sconvolgendo in quel periodo.
Via via che gli alberi si stavano facendo sempre più numerosi e più fitti, iniziai a sentirmi salire la stanchezza nelle gambe e, trovato come appoggio un tronco robusto di un albero rigoglioso, mi ci appoggiai e mi appisolai.
Mi risvegliai di lì a poco con il rumore di un vento lieve ma che, muovendo le foglie tra i rami, fu sufficente per scuotermi di dosso il torpore, mi alzai e proseguii per quel sentieri che mi portò davanti ad un vecchissimo fienile in disuso chissà da quanto tempo ormai.
La curiosità fece sì che mi ci avvicinai e, scorgendo l'entrata aperta, mi avventurai nel suo inerno; c'era un silenzio spettrale, qualche vecchia fascina sparsa qua e là e un odore di fieno da riempire le mie narici.
Detti occhiate un po' dappertutto, ma non vidi né trovai niente di interessante quando, improvvisamente, un rumore di passi mi fecero impaurire tanto da nascondermi repentinamente dietro una cassa di legno posta in un angolo.

Iniziai a sbirciare ma ancora non notavo nessuno, poi, d'improvviso, notai una figura avanzare lentamente dalla mia sinistra, era una meravigliosa donna vestita un po' da contadinella, con lunghi e lisci capelli rossi e un viso che pareva una bambolina.
Ebbi il terrore che si potesse accorgere della mia presenza, ma così non fu... dopo qualche passaggio delle sue dita su alcune balle di fieno, si sedette a terra con aria spensierata e sognante... faceva veramente un gran caldo e iniziò a sbottonarsi la maglia leggera che indossava e notai un seno rigoglioso, bello, non grosso o volgare, ma ben contenuto e dolce alla vista.
Lei iniziò a sfiorarlo con le sue dita morbide e notavo crescere il suo piacere e non solo quello stava crescendo, in quell'istante!
Aveva una ambia gonna lunga che si tirò su fino a scoprirne tutte le sue bellissime gambe che aprì, anzi, spalancò davanti ai miei occhi increduli facendomi notare di non indossare biancheria intima.
Che delizia, che soavità tutto quel vedere di pelle biancastra e liscissima!
Sospirò per qualche minuto, prima di appoggiare una sua mano sopra al suo sesso e dopo qualche movimento, notai che il piacere le aveva già inondata e i suoi respiri si fecero sempre più affannosi.
Si mosse, si contorse mentre gli spasmi percorrevano su di lei, si sdraiò completamente con il busto schiacciato a terra e continuò, continuò ancora a muovere la sua mano e le sue dita nella sua intimità più segreta fino ad arrivare al piacere più totale, a quell'agonia bellissima che ti fa estasiare al massimo.
E se ne andò!
Chissà chi fosse, chissà se quel posto era il suo nascondiglio segreto per la sua passione segreta!
Sono certo, però, che quel vecchio fienile ormai in disuso da chissà quanto tempo, sarà la meta dei miei giorni


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paolopaol8

domenica 26 dicembre 2010

Le emozioni scorrono libere e le inbizioni si dissolvono col colore della vita...

venerdì 24 dicembre 2010

Il treno


C'era un tepore inebriante in quello scompartimento del treno e i sedili trasudavano di odore umano. Il ritmo del convoglio ci cullava e cullava i nostri pensieri.Lei era seduta vicino al finestrino,con sguardo distratto,bella da far paura,silenziosa e discreta,pareva immersa in un mondo tutto suodiv>La mano sosteneva pigramente la testa un po' reclinata e fissava lo sguardo oltre i vetri.
Il collo lungo e slanciato offriva in basso uno scollo ammiccante dove si intuiva un seno ,vibrante ad ogni picccola scossa.
Composta ,ordinata,i capelli neri ondulati che incorniciavano il suo volto di sfinge.
Io seduto di fronte non potevo che soffermarmi su di lei senza posare a lungo e quasi sfacciatamente lo sguardo,cercando di ostentare indifferenza,ma nel mio intimo ero turbato,inquieto.In fondo,vicino alla porta scorrevole,un uomo anziano dormiva profondamente e rumorosamente russava.Finalmente si mosse e accavallo' velocemente le gambe ed io trasalii per un atiimo, intravedendo le sue cosce tornite,ma lo fece con rapida compostezza.
Il viaggio era lungo e la sera non tardo' ad arrivare.Nella penombra dello scompartimento con la luce smorzata ed il tepore dell'aria calda si addormento' ed io potevo scrutarla come volevo senza imbarazzo .Potevo spogliarla con gli occhi,ora potevo indugiare con lo sguardo sulle sue forme superbe ,sul suo corpo eccitante.
Ogni tanto mi pareva che sospirasse mentre fortunatamente il vecchio accanto a me continuava a dormire ignaro dei miei desideri e delle mie voglie.La desiderai da subito,non so forse in quella situazione avrei desiderato qualsiasi donna,anche tu che leggi.Le gambe ora erano rilassate e leggermente divaricate e mi balenava nella mente un folle desiderio ,come sarebbe stato bello intrufolare un piede tra le sue cosce calde,ero pazzo?
Lei sembrava invitare il mio alluce a penetrarla delicatamente.Pareva mi dicese :"Vieni dentro di me ,insinuati,io sto dormendo,ma tu entra tranquillamente in me!"
Ero in trance non capivo piu' nulla ,piu' ci pensavo e piu' le gambe si aprivano dolcemente. Lei era lascivia e abbandonata ,le labbra semiaperte e le mani abbandonate sul suo grembo sembravano che accarezzassero il suo pube.
Non poteva essere vero ma certo e' che tolsi la scarpa e carico di adrenalina osai e...incredibilmenten lei gradi' il mio dono perche' lascio'che il mio alluce da timido e titubante salisse a lei .Mi rese piu' facile il compito perche' allargo' generosamente le cosce mentre continuava a tenere gli occhi chiusi.Dormiva?Era bollente ,umida e piena di voglia.Il buio
era nostro complice,ora mugolava,stringeva spasmodicamente e allargava le cosce per assecondarmi.
La penetrai con l'alluce lentamente,dolcemente.Ora non era piu' immobile ,gli occhi erano chiusi,penso in un'estasi di piacere proibito,mugolava sommessa,sussultando! Ed il vecchio accanto a noi dormiva il sonno dei giusti,mentre noi scoppiavamo del nostro piacere e venimmo entrambi lei carezzata dal mio alluce,io dalla mano nascosta nel mo pantalone.Questo si che e' vero piacere !
Rosalba 12/12/10

sabato 18 dicembre 2010

Il cellulare



Ripenso spesso a quella sera scapigliata, e mi ritrovo a riderne e a gioirne. La rivivo spesso mentalmente e ancora mi stupisco di me stessa. E' incredibile come possiamo amplificare le nostre emozioni, galoppare i nostri desideri, emozionarci sull'onda delle nostre eccitazioni.
Era tardi di notte, e come tutte le notti avevo voglia di lui, una voglia profonda, insistente, che mi pervadeva tutta, ma non potevo permettermi di dar libero sfogo al mio impulso sessuale in quanto non ero sola in casa.
La relazione tra me e Stefano ci concedeva pochissimi attimi di contatto fisico e il desiderio di lui diventava un'ossessione... Ci desideravamo sfrenatamente, morbosamente. Quando corpo e mente reclamano parossisticamente il contatto, l'unione, ecco che il morso del desiderio ti attanaglia il baricentro e ti offusca la ragione.
Non potevamo vederci spesso, era un amore proibito e forse per questo ben più forte e sfrenato, cementato da un intenso erotismo che ci accomunava.
Eravamo come sempre lì inchiodati al computer e ci accarezzavamo con le parole, io cominciavo lentamente a galleggiare nella mia calda palude e lui mi raccontava la sua enorme eccitazione.
Ero ormai pronta a toccare il cielo con un dito, quando lui mi scrisse: " Sdraiati sul divano, metti la vibrazione al tuo cellulare, io ti chiamerò e lo farò suonare, tu non rispondere e mettitelo lì tra le cosce, voglio che tu vieni così. Solo quando verrai, apri il telefono e fammi sentire il tuo piacere!"
Rimasi stupita, interdetta, ma solo per poco, perchè iniziai rapidamente a eccitarmi della sua folle idea, non solo, ma la paura del ronzio che svegliasse chi era con me in casa, mi eccitava ancora di più...
Come un automa mi distesi sul divano, allargai mollemente le gambe e lo adagiai sul mio pube, piccolo e stretto, che già pulsava, iniziò subito a vibrare e io con lui, con insistenza, lunghissimo... quando la chiamata terminava subito ripartiva... ed era lui che vibrava su me, era lui, la sua volontà, la sua vibrazione, non era uno strumento!
Sudavo, ero bagnata, inclinavo sempre di più il telefono perche' sfiorasse dentro le mie labbra. Ero in estasi, in preda alla pazzia di un momento metafisico....
Stavo arrivando come un torrente in piena, ero al culmine e con voce soffocata, respirando a scatti, risposi al telefono per regalargli il mio orgasmo. Ansimavo e ridevo esplodendo in tutta la mia tensione...
Sentii la sua voce che diceva stupito, perchè ridi, amore mio?

giovedì 16 dicembre 2010

Quei meravigliosi anni 80


Ero a cavallo dei miei meravigliosi anni 80 ,un periodo idillico e stralunato della mia vita. La mia anima inquieta, in fermento, brulicante di crisi interiori e in ricerca di una mia identità.
Spaccata dal femminismo e dalla ricerca spasmodica di coltivare rapporti diversi, proiettati nell'abbattimento dei ruoli convenzionali. Ero una ribelle romantica.
C'era la voglia di allargare la mente a tutto cio' che era stato compresso da anni...
C'era Guccini, De andre', Pasolini, Apollinaire, c'erano amici sempre uniti da gli stessi obiettivi con l'intento di spogliarsi da una ipocrisia borghese.
Frequentavo un'abitazione di amici che era definita la Comune per il clima liberale che si respirava. Lì tutte le sere ci ritrovavamo attorno al camino acceso, c'era musica confronto, coppie in crisi che supportavano altre coppie. C'era la voglia di spogliarsi della falsità dimostrando crudemente a noi stessi come eravamo.
In realtà, era l'abitazione di Marco e Giulia una coppia fantastica con una prepotente personalità che si circondavano della compagnia di tanti amici dimostrando fascino e cordialità.
Marco era carismatico, un leader dolcissimo e autorevole. Scriveva da Dio e cantava suonando la chitarra con una voce fantastica. Era ironico, pungente e sarcastico.
Giulia era tosta, energica, impetuosa e aveva tonnellate di onestà e rigore da elargire, occhi neri di gazzella, neri i capelli, viso dolce ed espressivo, toni burberi all'occorrenza. Erano due personalità emergenti, si amavano ma si schiacciavano inconsapevolmente.
Ricordo di averli amati da subito e loro erano catturati da me perchè ero selvaggia, caustica e passionale.
Marco si sentiva attratto da me e velocemente lo fui anch'io, ci innamorammo e lui , con candore e allarmante sincerità, comunicò la situazione a Giulia e lei, in linea con gli schemi della cultura di allora, e con apparente maturità, accettò sportivamente.
Dimostrava di accettarmi tanto al punto che la sera quando andava a lavorare nel turno di notte mi faceva trovare la camicia appoggiata sul suo cuscino, sapendo che sarei rimasta a dormire con lui! Mi spiazzava questa apertura mentale, non riuscivo però a scrollarmi il disagio, lei era forte, ma soffriva. Io lo avvertivo.
Allora ci imponevamo di evitare sotterfugi, bugie compromessi, ma si arrivava anche al parossismo!
Passavano i giorni e io con loro, sospesa in questa situazione surreale.
Vivevo intensamente la mia storia felice di aver trovato ciò che avevo, il sesso con lui era esaltante e intenso, nottate sul pavimento sdraiati davanti al fuoco del camino, dopo una serata con gli amici che popolavano la casa, sempre in compagnia di una bottiglia di Stravecchio comprata con contribuzione popolare...
Giulia era meno presente, ma viveva lì e non lasciava mai trapelare l'amarezza anzi era solidale con me, non so quanto si sforzasse di farlo.
Un giorno, le mie sicurezze crollarono. Lui mi confessò candidamente di aver regalato un orgasmo a una delle amiche del gruppo, così come si regala un fiore. Io non ero pronta, io lo amavo. Accusai il colpo dimostrando falsamente comprensione per l'accaduto, ma ero affondata e quella sera bevvi tanto fino a ubriacarmi.
Mi rifugiai seminuda in camera da letto volevo spogliarmi, ma non ce la facevo, non volevo che mi vedessero, ero accecata dalla rabbia e dalla gelosia! Tutta quella libertà mi stava soffocando.
A un tratto si aprì lentamente la porta, era Giulia che aveva intuito il mio malessere. Le dissi piangendo tutto, ed ecco che scattò la molla incredibile della solidarietà femminile, della muta complicità.
Ora lei era vicino a me e mi accarezzava i capelli, mi abbracciava e io sentivo un gran calore dentro che mi turbava, ancora lei era la più forte, ancora lei riusciva a stupirmi.
Il mio trucco era colato sul viso e lei tentava di pulirmelo, mi dava calore la sua presenza, ero frastornata ma sollevata, poi si accucciò ai miei piedi come un cucciolo e mi abbracciò le gambe, io trasalii, smisi di respirare sentii le sue labbra che baciavano le mie cosce, delicatamente, timidamente, fino a che la sua bocca si fermò, sfacciatamente, sul mio pube. Io non la fermai, mi piaceva quell'intimità che nasceva dal profondo. Sì, mi piaceva, non provai imbarazzo, solo stupore e languore. Due donne ferite si avvicinavano nel modo più diretto, una simbiosi emotiva forte, molto forte. Ora sentivo la lingua che cercava di insinuarsi dentro, ero immobile e le mie gambe ora cedevano lentamente, ero arresa e inerme, quando si aprì la porta ed entrò silenziosamente Marco, che appena ci vide, rimase folgorato ed estasiato, ricordo che ci disse che eravamo bellissime e ci implorò di non fermarci...
Purtroppo, aveva spezzato la magia di un momento che non sarebbe capitato mai più. Ci svegliammo da quello stato di autoipnosi consapevoli che quegli attimi erano stati solo nostri.
Lui era fuori dalla scena, noi ci ricomponemmo e gli regalammo la nostra indifferenza.

© 2010 by Rosalba

Un'emozione infinita... una passione sfrenata...


E' iniziato come un gioco, ed è diventata un'emozione infinita...
Tu mi possiedi e io sono sottomessa a te, ma allo stesso modo io possiedo te e tu sei sottomesso a me.
Le nostre menti calamitate, unite, sfornano in simbiosi fantasie sempre più audaci. I nostri corpi vibrano, sono sfiorati dalla nostra voce, prima dolce poi sempre più piena di passione, fino a diventare violenta così da portarci all'orgasmo. Spesso a più orgasmi, intensi, unici, indescrivibili...
Un pc ci ha fatti incontrare. Un cellulare ci permette di vivere la nostra passione!
Io e te, le nostre menti, i nostri corpi, le nostre anime, i nostri cuori... fusi in un tutt'uno!
Basta uno squillo e sullo schermo appare Passione. Mentre rispondo il mio corpo è un brivido unico, la tua voce lo fa vibrare, lo sfiori come se sfiorassi un'arpa, mi desideri, come io desidero te Voliamo insieme in una nuova, magica fantasia. Tu parti con la tua voce, calda e sensuale, e io ti seguo. Sono la tua donna e la tua femmina, la tua bambina e la tua puttana. Assecondo ogni tuo desiderio, sono il tuo tutto e il tuo niente!
"Preparati tesoro, sto arrivando. Dieci minuti e ti richiamo."
Oggi indosso ciò che più ti eccita: gonna nera, che delinea i miei fianchi scendendo fin sotto il ginocchio, ha uno spacco laterale che permette a ogni mio movimento di intravedere la balza delle calze, una camicia bianca, sbottonata quel tanto da mettere in mostra parte del mio seno, evidenziato dal reggiseno a balconcino di pizzo bianco, niente slip, solo un reggicalze bianco, anni 50', che aggancia delle calze color carne con balza larga, quasi cadente... sandali aperti, alti, si vedono le dita del piede, avvolte nel naylon della calza. La mia visione scatena ancora di più le tue fantasie. Le mie le ha già scatenate la tua voce. Mi sfiori le labbra con un bacio casto, mentre entri e ti siedi nel salottino. Io, in cucina, ti preparo un caffè ma non resisti, arrivi dietro di me, sfiori i miei fianchi accarezzandoli dolcemente, mentre mi baci il collo un fremito parte dal mio corpo. Lo senti. Sono tua Ti appartengo!
Mi giri e mi fai abbassare, io mi inginocchio, poggio la testa sulle tue gambe e ti accarezzo fino ad arrivare a sbottonare i tuoi pantaloni, dolcemente infilo la mano nei tuoi slip e sento quanto mi desideri, è rigido e chiede le mie labbra, lo tiro fuori per poterlo ammirare, lo bacio, poi lo percorro tutto, prima con la mia lingua e poi con le mie labbra. Sento il tuo piacere. Lo affondo nella mia bocca, mentre con la lingua continuo a giocarci, è immenso! Mi soffoca, ma questo non mi ferma voglio continuare fino a farti impazzire e voglio continuare a dissetarmi col tuo nettare. Mi sollevo da terra, sulle mie labbra è rimasto un po' del tuo "piacere", arrivo alla tua bocca, ti bacio facendoti gustare il mio e il tuo sapore. Rispondi al mio bacio con passione, afferri il mio sedere e mi sollevi, trascinandomi al tavolo. Mi appoggi sopra, tiri indietro la mia gonna e sollevi le mie gambe sulle tue spalle, affondi il tuo viso sulla mia natura che non aspettava altro. Mi baci, mi mordi, mi succhi, mi penetri con la lingua, mentre io urlo di piacere...tu continui a risucchiare fino all'ultima goccia del mio orgasmo.
Poi mi sollevi, mi abbracci e mi baci, posso gustare anch'io il mio sapore dalla tua bocca. Ti siedi sul tappeto del salotto, davanti al camino, mentre io metto il caffè nelle tazze. Lo beviamo, mentre la fiamma del camino illumina i nostri visi. Ti guardo con adorazione. Tu inizi a spogliarmi, io spoglio te. Ora sei completamente nudo, bello come un Dio; io, in calze e reggicalze, ti accarezzo con i piedi dolcemente. Ti eccita tantissimo vedermi fare questo, prendo il tuo membro tra un piede e l'altro stringendolo, lo sento indurirsi mentre tu stai succhiando i miei capezzoli. L'eccitazione è ancora al massimo, mi copri con il tuo corpo e affondi in me, penetrandomi. Prima dolcemente e poi violentemente, con colpi secchi, fino a farmi sentire che sei tutto dentro di me. E' bellissimo sentirti tutto dentro di me! Sei mio, mi appartieni...
Sto per avere un altro orgasmo, tu esci e mi inondi del tuo seme, ogni centimetro del mio corpo è coperto del tuo piacere. Mi accarezzi il viso mentre io godo di te che mi lecchi come un gattino sulla ciotola del latte. Mi lecchi e mi baci, anche mentre ci infiliamo sotto la doccia...
" Chiudo tesoro. A più tardi. Bacio"
di Besos

 

La contessa Eva


Dopo avervi raccontato esperienze vissute….ecco la mia prima fantasia, vi presento…
La contessa Eva
La contessa era proprio una gran donna, 53 anni bella ricca sensuale affascinante….ma soprattutto era una vera porcella, ma a qualsiasi sua iniziativa a carattere sensuale/erotico anteponeva sempre una grande intelligenza ed una altrettanto sviluppata sensibilità, quindi qualsiasi sua iniziativa risultava sempre all’insegna della sensualità e mai della volgarità gratuita.
Le piaceva insinuarsi delicatamente nei segreti e nelle intimità delle persone e delle coppie, per conoscerne problemi o desideri più o meno proibiti….e se questi ultimi risultavano troppo “poco” proibiti…ci metteva molto del suo per farglieli arricchire con del sano peperoncino rosso!!! J
Era molto ricca….davvero tanto, per cui non le risultava difficile creare situazioni molto intriganti studiate appositamente per raggiungere un preventivato traguardo…..e ogni volta che raggiungeva questi traguardi provava le stesse meravigliose sensazioni che si provano nei rapporti più erotici e intriganti…solo che il piacere di aver soddisfatto desideri proibiti altrui era per lei molto più gratificante e duraturo del proprio personale piacere fisico.
In un momento di confidenza, Franco e Paola ci hanno raccontato la loro esperienza a casa della contessa. Avevano il più comune dei desideri di una coppia…quello di far l’amore con un’altra donna, ma il loro amore era cosi tenero e dolce che mai avrebbero potuto aiutarsi con annunci erotici di settore o con professioniste, e quindi immaginavano che non avrebbero mai esaudito il loro piccolo desiderio….desiderio che, quando ne parlavano tra loro, gli creava un alone di sensualità e di erotismo dentro al quale facevano l’amore per diversi giorni. La contessa, che era arrivata a farsi confessare questo desiderio, è poi riuscita ad organizzare una bella cena invitando anche Jasmine, una sua amica smaliziata che aveva ben istruito prima,….insomma….per farla breve Franco e Paola hanno poi passato la notte nella camera sopra la piscina…accompagnati e deliziati dalla malizia di Jasmine…e tutto questo pensando di essere stati loro, con sorrisi e ammiccamenti e sguardi intensi per tutta la serata, ad aver condotto e guidato l’eterno gioco della seduzione con una splendida donna, arrivando fino all’apoteosi finale che li ha visti tutti e tre urlare più volte i loro orgasmi…. accompagnati dalle dolci melodie del Cafè del Mar.
Ma penso che la contessa abbia dato il massimo di se stessa in un’altra occasione, dove io ed Erika eravamo sia i novizi della situazione che il traguardo finale prefissatosi dalla contessa Eva.
I miei desideri segreti non si differenziano molto da quelli di quasi tutti gli altri maschi….e svariate volte ho cercato di intrigare Erika a parole….o anche durante gli amplessi….ma lei era inflessibile…..era si stuzzicata dalle mie proposte..la incuriosivano.... ma per lei entrare freddamente in intimità con qualcuno per cui non provava sentimento era già complicato da accettare….in più era attivista di un importante partito politico e segretaria personale di un dirigente regionale, ….per cui era terrorizzata alla sola idea che si venisse a sapere di sue trasgressioni cosi particolari, per cui adesso scoprirete l’intelligenza della contessa Eva.
Gli ospiti erano spesso invitati a, prima delle cene, rilassarsi completamente con bagno turco e vasca idromassaggio e, per chiudere in bellezza, quella cosa meravigliosa che consiste in una doccia d’acqua finemente vaporizzata, che ogni minuto cambia sia di colore che di profumazione dell’acqua….con aromi tutti orientali, ognuno dei quali ti lascia a bocca aperta dal piacere. Fuori dal bagno turco Eva ne aveva installate addirittura tre a triangolo, una di fronte all’altra.
Quella sera arrivammo all’orario prefissato….ed Eva stessa ci accompagnò durante il percorso rilassante, tutta nuda….e noi seguimmo l’esempio. A fianco dell’armadio pieno di accappatoi ce n’era un altro pieno di splendide vestaglie in seta…ognuna diversa dall’altra….ed Eva ci invitò a sceglierne una e ad indossarla….per poi raggiungerla nel salone principale , dove lei ed altri invitati attendevano per la cena. Erika, conoscendo il personaggio, iniziò subito ad innervosirsi….ma Eva fu prontissima a tranquillizzarla dicendole “cara….hai la mia parola d’onore che nessuno degli altri ospiti toccherà i vostri corpi, che in qualsiasi momento tu lo desideri potrai abbandonare la tavola…e se può farti sentire più tranquilla….ogni invitato indosserà una maschera…sceglierete quella che più vi piace nella vetrinetta a fianco delle scale” ….le diede un bacio in fronte e si allontanò sorridendo lanciandomi un occhiolino di complicità. Scegliemmo due splendide maschere veneziane che ben si intonavano con i colori delle vestaglie di seta….e salimmo nel salone principale. Trovammo altri 5 invitati, tutti in maschera come noi, che erano letteralmente affascinati , e direi anche sedotti, da un prosciutto Bellota che un inserviente stava sapientemente tagliando e distribuendo, ad una cena della contessa non poteva di certo mancare il miglior prosciutto al mondo, che costa come il tartufo!!! Fummo accolti da un applauso di benarrivati e, champagne in mano, radunati dalla contessa per una bella foto di gruppo in maschera (capii dopo il motivo della voluta distrazione generale per la foto). Ci avvicinammo al tavolo….un enorme tavolo rotondo diametro tre metri e venti (che poteva comodamente ospitare 16 commensali, e noi eravamo in otto) con due piattaforme girevoli, una più larga per i vassoi di portata e una superiore più stretta per i beveraggi….e un’altra al centro ..fissa…che aveva già più volte fatto da base alle movenze di stupende danzatrici di tutte le razze. Eva ci volle alla sua destra….Erika si trovò cosi in mezzo tra me e lei ….e, con un ennesimo brindisi, la cena ebbe inizio. Al termine della portata di antipasti, la contessa prese la mano di Erika…..si sporse verso di lei per una parvenza di privacy…e le chiese se si sentisse a proprio agio….se la maschera le dava sicurezza…e se, fin dall’inizio della serata, si fosse chiesta cosa si sarebbe potuta aspettare da una situazione cosi strana e stravagante…ed infine le disse: “…Qualsiasi sensazione tu possa provare da qui a pochi secondi…sappi che non ne hai l’esclusiva…..sarà provata da tutti i miei ospiti…me compresa, ma ho fatto in modo che tu e Riccardo cavalcaste la stessa onda…..prendilo per mano….e goditi la cena….” .
Ovviamente era tutto scrupolosamente organizzato con precisione assoluta....come Erika prese la mia mano…..sentii la mia vestaglia di seta scivolare di lato...e il delicatissimo tocco di una piuma d’oca iniziò a muoversi sul mio polpaccio, salendo e passando da una gamba all’altra….salendo sempre più….e provocando l’istintiva divaricazione delle mie gambe. Sentii la mano di Erika stringersi improvvisamente alla mia …e capii che stava provando le stesse medesime sensazioni. Ci guardammo negli occhi….in un secondo ci scambiammo mille domande e mille risposte solo con lo sguardo….mentre un meraviglioso e delicato tocco aveva appena superato l’attaccatura delle nostre cosce e stava iniziando a regalare le proprie attenzioni alle nostre parti più intime. Mi staccai un attimo dalla mano di Erika, per riprenderla subito dopo incrociando le dita con lei…..cosi facendo il brivido di uno si poteva trasmettere all’altro…..le feci un sorriso…..e, nello stesso istante in cui sentii il mio pene investito dal folgorante calore di una morbida bocca, rigirai il mio viso frontalmente…..socchiusi gli occhi….e rilassai ogni muscolo del mio corpo…tutti meno che uno!! Tranquillizzata dalla stretta delle mie dita…..sentii Erika rilassarsi e abbandonarsi allo stesso trattamento che ricevevo io…..grazie alla stretta della sua mano riuscivo perfettamente ad immaginare cosa stesse succedendo tra le sue gambe…..anch’io spesso amo intrecciare entrambe le mie mani alle sue mentre mi delizio a succhiare tutti i suoi umori…..conosco la sue stretta quando spingo a fondo la mia lingua dentro di lei…..e i suoi brividi quando le succhio la clitoride….che diventano convulsi quando la mia lingua gliela titilla facendola vibrare velocissimamente……con la stretta della sua mano riuscivo a capire tutto. Fu penoso per entrambi quando dovemmo alzare i nostri flute per rispondere all’invito di un commensale ad un brindisi indirizzato alla grande e splendida contessa Eva….ma la pena svanì quando, ancora con il flute alzato, ci guardò entrambi negli occhi…..senza abbandonare lo sguardo ci bagnammo le labbra di champagne…e, appena riappoggiati i flute sul tavolo, la contessa prese l’altra mano di Erika intrecciandole le dita e lasciandole a penzoloni tra le sedie….come a nasconderle alla vista degli altri. Fu come una specie di segnale….i ritmi variarono…..sentivo i sospiri di Erika aumentare di ritmo, fatti a bocca stretta per mimetizzarli un po’,….conoscevo quel ritmo…..ma anche lei sentii aumentare il ritmo delle mie pulsazioni…. pulsazioni cosi forti che contraevano anche i glutei come se fossero spinte pelviche, e lei le percepiva perfettamente attraverso le mie dita.
Come guidate da qualcosa…con grande maestria le due bocche volevano solo quello…volevano il nostro orgasmo all’unisono…e lo ebbero!! Fu come un improvviso uragano….ogni muscolo si tese e iniziò a vibrare….e fu un meraviglioso orgasmo a tre….perchè anche Eva lo percepì in totum…ed era esattamente quello che voleva. Non mi erano ancora terminate le contrazioni, ognuna delle quali produceva un rovente schizzo di sperma dentro a quella golosa e sconosciuta bocca, che Erika si sporse verso di me…disintrecciò le sue dita dalle mie e le passò tra i miei capelli tirandomi a se… e ci scambiammo uno dei più bei baci della nostra relazione….carico di piacere….di orgasmo…e anche immaginariamente carico dei nostri umori. Terminato il bacio si riportò in posizione frontale….ma Eva, ancora intrecciata alla sua mano, le disse “…e a me?” e scambiandosi due splendidi sorrisi si baciarono sulla bocca intrecciando brevemente le loro lingue.
La cena continuò con un’ilarità sempre maggiore….e fu uno splendido gioco cercare di intuire su quali genitali fossero in funzione le due (o forse più) splendide bocche. E nessuno seppe mai se queste bocche fossero di maschi o femmine…oppure quanto fossero giovani…ma di certo operavano con una maestria assoluta!!! Ad un certo momento Eva alzo il flute e disse…..”ai momenti della vita che non si dimenticano….e quello di stasera non lo dimenticheremo mai” …..e vi fu anche un applauso generale…..e il brindisi segnò la fine della cena.
Quando più tardi ci accompagnò alla porta per salutarci eravamo tutti felici per l’esito della serata, e lei ci disse “….Quando certe cose non sono gravate da una ricerca ossessionante e quotidiana ma arrivano cosi naturalmente e dolcemente…sono davvero il pepe della vita. Se prima o poi volessi ripetere qualcosa di simile magari ve lo ripropongo…può darsi che mi serva la vostra complicità…e voi mi direte se vi andrà di partecipare e se vorrete prendere posto….sopra o sotto al tavolo!!!...”


Omaggio a LINDA


Ibiza estate 1984......tavolata di amici e conoscenti alla griglieria in fondo alla passeggiata del porto. Un amico francese di nome Jean Michel mi presenta due donne....la sua ex moglie, una splendida donna francese mora e prosperosa, ed una sua amica sempre francese...una splendida modella con un fisico ben proporzionato ma magrissima...il tipo di fisico che mi ha sempre arrapato in vita mia....il suo nome era Linda. Erano sedute una fronte all'altra due posti più in là alla mia destra. Durante la cena un paio di convenevoli sorrisi e niente più (anche perchè il mio francese era a livello scolastico).....la serata si era un pò ventilata, oltretutto eravamo sul mare in fondo al porto, e durante una delle mie frequenti occhiate indirizzate alle due bellezze francesi....il colpo di fortuna....che mi ha permesso di vedere ed ascoltare Linda che, dopo essersi sfregata la braccia con le mani, pronunciava un meraviglioso e galeotto "je suis froid". Ho prontamente usato un sorso d'acqua a mò di colluttorio per togliere eventuali residui di cibo dal mio sorriso, e mi sono alzato..sono andato dietro di lei...mi sono tolto il bolerino nero tipo frac e, ancora caldo della mia pella, l'ho appoggiato sulle sue spalle nude ...senza pronunciare parole....sfoderando solamente un mio sorriso e tornando poi al mio posto. Mi sentivo un leone vedendo poi l'espressione di gratitudine di Linda.....che nel proseguo della cena non mancò di indirizzarmi svariati sorrisi...ma fu quando i nostri sguardi si incrociarono senza sorridere e rimasero parecchi secondi a scrutarsi dentro...che capii, capii che lei era già mia.....in uno di quei modi che a volte ti danno soddisfazioni e piaceri maggiori di quando ti possiedi fisicamente....era mia...e ad ogni successivo sorriso e sguardo questo concetto si rafforzava sempre più.....nessuna parola serviva per confermare quell'intrigo meraviglioso che stava nascendo....confermato anche da alcuni sguardi complici ricevuti dalla ex moglie del mio amico, della quale purtroppo non ricordo il nome....e che da ora chiamerò Lulù. Finita la cena ci siamo spostati di pochi metri per raggiungere il bar di un amico comune e abbiamo ordinato tutti un drink. Con rammarico ho capito che Jean Michel stava per andar via con le due meravigliose donne perchè il giorno dopo aveva da fare molto presto.....e anche loro due erano stanche dopo la giornata di sole in spiaggia. Ci siamo avvicinati per salutarci...e Linda mi ha chiesto se poteva restituirmi il bolerino l'indomani.....chiedendomi anche se avessi potuto passare a prenderle perchè Jean Michel era via e non poteva accompagnarle in spiaggia. Immaginatevi cosa posso aver risposto!!! Dopodichè Linda mi ha salutato con bacio frontale...appoggiando le sue splendide labbra sulle mie e indugendovi per alcuni secondi..sempre con lo sguardo perso nel mio...quella specie di bacio fu come se avessimo appena fatto l'amore!!!! ...ma non è tutto.....quando mi ha salutato Lulù lo ha fatto nello stesso modo.....ma in modo molto meno innocente, le sue labbra erano socchiuse.... e avvolsero le mie lasciandovi un bel pò di umido...questo sempre sotto lo sguardo di Linda li a fianco.
Chiesi a Jean Michel come raggiungere casa sua (non esistevano i cellulari!!!!)....lui me lo spiegò....dicendomi anche che alle due fanciulle piaceva giocare tra loro, fatto confermatomi in seguito anche dall'ascolto di alcuni commenti del gruppo rimasto al bar.
Ho proseguito la serata fino all'alba...ma dentro di me non vedevo l'ora che arrivassero le 15,00 del giorno dopo (nell' ibiza di quei tempi prima di quell'ora in spiaggia c'erano solo le mosche ed i gabbiani) :)) L'indomani, puntuale, mi presento a casa di Jean Michel,
viene ad aprirmi Linda....ci diciamo ciao...ci sorridiamo...ci avviciniamo guardandoci...e invece di scambiarci il solito bacetto di saluto ci sciogliamo in un bacio alla francese che non dimenticherò mai e che esprimeva tutta la voglia di baciarci della sera prima......eravamo ancora abbracciati quando arriva Lulù..era in sottoveste (oggi si potrebbe considerare un vestito, ma allora era proprio solo una sottoveste tutta a fiorellini)..si avvicina a noi....stampa sulle labbra di Linda un bacio come quello con cui mi aveva salutato la sera prima...e a me infila maliziosamente la lingua in bocca.....tanto per mettere ben in chiaro com'era la situazione!! :)))
Penso di aver avuto una faccia da beato angelico.....non ero nuovo a cose del genere ma con due tocchi di gnocche come quelle nella stessa volta non mi era mai successo.
Qualche parola di convenevole...una sigaretta in terrazzo mentre finivano di prepararsi per la spiaggia.....e quando sono rientrato ho "dovuto subire" quello che loro avevano già deciso :))) erano mezze nude sul divano che ci stavano dando dentro come forsennate nel pomiciarsi e toccarsi le parti intime!!
Potrei dilungarmi nel raccontare cosa successe in seguito...ma correrei il rischio di ripetermi nel proseguo del racconto..per cui rimando a dopo :))))
In seguito mi disse che in Francia aveva il ragazzo....e che voleva molto bene a Lulù.....praticamente capii che quello era il suo modo spontaneo di essere e di concedersi quando veniva rapita dalle circostanze...e io capii e accettai questo suo modo di essere a tal punto che..dopo un paio di giorni... andai a trovarle con Marchino..un mio amico di Milano....che per parecchi anni a seguire mi portò sul palmo della mano per quello che gli avevo fatto provare quell'estate :)))))
Arriva l'estate successiva....sapevo già che avrei ritrovato Linda....che però al primo incontro mi riferisce che ha cambiato il suo modo di vivere il sesso....che non vuole più tradire il suo ragazzo...e che si concede il "vizietto" di giocare solo con Lulù.
Passa circa una settimana, e un giorno in cui passavo proprio li davanti mi fermo a casa loro. La loro camera aveva una porta scorrevole che dava sul giardinetto davanti all'ingresso, quindi ho sempre pensato che mi avessero ben visto arrivare ed entrare :-) Entro, chiamo qualcuno....e mi risponde un "oui..vien ici" .....entro in camera loro e mi trovo Lulù sdraiata sul letto e Linda che, guardandomi fissa negli occhi col la bocca socchiusa, era seduta sulla sua bocca cavalcandola e godendosi un magnifico cunnilingus. Io, che già quell'estate non ci speravo più, ho iniziato a spogliarmi....e in men che non si dica mi son trovato a baciare la patatina di Lulù, ma non ci sono rimasto per molto..mi sono inginocchiato...ho messo un cuscino sotto le natiche di Lulù per sollevarle..l'ho penetrata.....e abbracciando Linda che continuava ad essere seduta sulla bocca di Lulù, ho iniziato a baciarla in bocca con un tale mix di dolcezza e di passione che dopo non più di una decina di minuti ero ormai prossimo a venire, evitando le normali strategie per rimandare l'orgasmo....ben contento di terminare solamente la "prima" per poter poi procedere alla seconda senza lo stress dell'orgasmo incalzante. Sono quasi arrivato a quell' ultimo movimento coitale (quello che proprio nel momento in cui lo dai capisci che anche se di colpo ti fermassi il tuo orgasmo è gia partito...e dopo qualche spontanea contrazione del pene il tuo sperma inizia ad eruttare)...mi mancavano al massimo un paio di colpi per arrivare a quell'ultimo fatidico colpo...già mi ero prefissato come volevo procedere.....sarei uscito dalla patatina di Lulù...mi sarei alzato e avrei regalato tutto il mio orgasmo alla bocca assetata di Linda, alla faccia del suo fidanzatino francese!! Tutto ad un tratto...un enorme rumore....e ci ritroviamo a rotolare tutti per terra.....si era rotto il tirante del lettino!!!! Abbiamo riso con le lacrime agli occhi per almeno un quarto d'ora...fu più appagante di qualsiasi orgasmo avessimo potuto provare (tanto ormai pensavo che la nostra unione non avrebbe avuto più limiti, e in quel momento la magia del sesso era stata spazzata via dalle risate)......quell'estate non abbiamo più avuto modi di rimanere in intimità, dopo solo 2 giorni sono ripartite....e non ci siamo più rivisti!!!!
Son passati 26 anni...............una settimana prima di Pasqua la mia ex moglie mi porta una valigiata di mie vecchie fotografie....che io mi guardo con quasi le lacrime agli occhi. Tra i vari composit che mi capitano in mano....mi arriva quello di Linda...rivedo il suo splendido corpo da teenager nelle varie foto incluse nel composit...e sul retro...il suo nome e cognome. Mi siedo al computer...e su facebook digito Linda seguito da un cognome francese abbastanza consueto....e infatti me ne appaiono diverse...molte non coincidevano e moltissime altre senza foto......sgomento...mica potevo scrivere a tutte!!!....ad un tratto .....all'ennesimo ingresso nel profilo di una di queste senza foto... leggo le informazioni sentimentali e vedo un piccolissimo-meraviglioso monosillabo.... bi..!!! Dentro di me ne ero certo che fosse lei....le scrivo un messaggio...e dopo due giorni mi risponde... "si caro...non ti sbagli.....sono io!!!"
Ci scambiamo il telefono e la chiamo, mi racconta di vivere in Italia, in una cittadina meridionale....di star vivendo un momentaccio... è stata vittima di una truffa che le ha portato via tutto quello che aveva....mi dice di essere completamente senza soldi.....e che mi aveva pensato spesso in questi anni...ma senza aver mai saputo come contattarmi, ci lasciamo col piacere di esserci ritrovati....dentro di me pensavo di richiamarla e invitarla qualche giorno a Milano...offrirle il viaggio e un piccolo soggiorno pieno di ricordi e serenità..e, memore della sua infinita bellezza, ero certo che la sua età di 45 anni mi avrebbe presentato una splendida donna.
Il giorno di Pasquetta provo a chiamarla e non risponde.....le invio una mail con baci ed auguri.......e.......... dopo due o tre ore mi arriva una mail di risposta......era una sua nipote che mi rispondeva...e mi diceva cosi.....
"forse non lo sa.....ma mia zia Linda è diventata uno splendido angelo il 28 Marzo"

Addio mia cara Linda.....adesso sarai finalmente serena.....ti voglio bene....
resterai uno dei ricordi più belli della mia vita.... un bacio

AMANDA

Ibiza, Luglio 1983......in quella estate ero riuscito a sedurre una delle donne più belle, che filavo già da tutti e 4 gli anni da cui frequentavo l'isola, una di quelle donne che hanno contribuito a creare il mito di Ibiza nel mondo. Eravamo di ritorno dalla spiaggia di Escavallet, sulla mia Patrol bianca...e per colpa di un insolito traffico eravamo incolonnati dietro ad un pullman. Amanda indossava sopra al tanga una minigonna di tulle rosa e sopra un foulard incrociato a coprire il seno (i costumi di allora erano esclusivamente tanga sgambatissimi...e rigorosamente topless!!)......ad un certo punto si sporge in avanti verso lo specchietto di cortesia e inizia a mettersi il rossetto. Terminata quell'operazione......si avvicina a me......appoggia le sue mani sul mio inguine...inizia a massaggiarmi.....e scioglie il nodo della cordino dei miei pantaloni.....portando alla luce il mio fratellino (l'ultima volta che lo aveva salutato risaliva a non più di 4 ore prima....quindi mi sembrava immotivato quell'attacco passionale). Una cascata di riccioli biondi si riversa sul mio fratellino....che subito dopo si ritrova avvolto dallo splendido calore della esperta e profonda gola di Amanda. L'altezza del fuoristrada proteggeva abbastanza bene dall'eventuale sguardo di altre persone, in più il braccio sinistro appoggiato per il lungo sulla portiera alzava di dieci cm il riparo visivo della stessa, l'altra mano ad abbassare la criniera bionda...e mi godevo con lussuria quella fellatio. Ad un certo punto mi ha colto un dubbio...e ho sporto la testa in avanti...e qui arriva il bello..... cinquanta facce di teenagers, maschi e femmine, appiccicate al vetro posteriore del pullman senza lasciarne libero un centimetro!!! La maialona aveva notato un ragazzino che le sbirciava il tanga....e ha avuto il raptus di mostrargli la lezione di educazione sessuale numero 1733 (la prima è quella che parla di api e polline), io non sapevo se ridere o preoccuparmi...ho pensato anche che il mio fratellino ne risentisse........e invece tutte quelle facce assetate di sesso hanno aumentato la mia eccitazione...portandomi a breve a raggiungere l'orgasmo. Conoscendo bene le mie contrazioni e i miei tremiti preorgasmici...intuito il momento... Amanda solleva la testa....e, stringendo con forza il mio povero(si fa per dire) fratellino, lo costringe ad esibirsi in un poderoso schizzo che si spatascia sul parabrezza, iniziando a colare giù piano piano. Continuavo a ridere...e non ho più avuto il coraggio di sporgermi in avanti....fin quando una provvidenziale rotonda ha portato il pullman su un'altra direttiva, lasciandoci entrambi a sorridere soddisfatti e appagati dall'avventura appena vissuta.
Di esperienze particolari ne ho avute altre in vita mia.....ma quella che vi ho appena raccontato....se anche fossi colpito da un'alzhaimer fulminante...è una di quelle che rimarrà per sempre scolpita nella mia memoria!!!

martedì 14 dicembre 2010

Il bacio


Cos'è il bacio? Il bacio è l'overture, il preludio, la preparazione all'amplesso...
Il bacio è la richiesta, la presentazione del desiderio, l'epilogo!
Simula la penetrazione, facendola immaginare, desiderare, la lingua si insinua tra le labbra schiuse
che poi si spalancano con movimenti che raccontano, ora lenti, sinuosi, frenetici e l'altra lingua risponde al ritmo modulando messaggi...
E' il preliminare piu' esplicito, ma comunica immediatamente timidezza, incertezza poi impeto, frenesia, voracità.
I preliminari amorosi sono la poesia,il crescendo del desiderio... mente, occhi, tatto, odori, musica di sospiri e gemiti,sono note sul pentagramma di una sinfonia che inebrierà... ma il bacio il piu' apparentemente innocente e casto, resta senz'altro il protagonista indiscusso, un primo contatto umido e caldo,che scatena i sensi là dove c'è ancora tempo per arrivare...
Rosalba 14/12/10

post di prova

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