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giovedì 20 gennaio 2011

Figlia della luna




Tutti la conoscevano in paese,gli uomini la desideravano, le donne la temevano e la studiavano con circostanza. Avrebbero dato qualsiasi cosa per sapere dove si recava alcune notti quando spariva da sola nella campagna.
Era una donna bellissima, una bellezza algida, una statua dal carnato bianco latte dove si perdevano due occhi neri, due fessure taglienti che schivavano sempre lo sguardo degli altri
I capelli castani le avvolgevano generosamente le spalle e quando camminava incedeva con grazia come se fosse sospesa da questa terra. Forse il cielo aveva voluto premiarla per farsi perdonare di quel grande difetto che la rendeva diversa…
Era muta,dalla nascita, chiusa nel suo mondo fatto di sguardi di gesti, di passi veloci e di movenze eleganti, misurate.
Infine la sua bocca ,rossa e carnosa, un autentico capolavoro,quasi non avendo la funzione del linguaggio,ancor più esprimeva sensualità, come se il suo essere muta avesse amplificato la sua espressione interiore.
La chiamavano figlia della luna, perchè era solita uscire misteriosamente per la campagna, non appena la falce o il disco della luna illuminava il cielo,molti l’avevano spiata e seguita con lo sguardo,ma si perdeva inesorabilmente ,ingoiata dalla notte e l’immaginario delle persone si sbizzarriva nel pensare al perche’ di quelle passeggiate notturne.
Molti pensavano che avesse incontri o frequentazioni con un amante ,altri pensavano fosse licantropa,qualcuno azzardo’ che fosse sonnambula,ma rimaneva per tutti un mistero che accendeva le ipotesi piu’ eccitanti.
Io decisi che volevo sapere, non mi davo pace, volevo capire l’essenza di quell’essere stupendo,inaccessibile a tutti e quella notte di luna piena la seguii.
Nel silenzio ascoltavo solo il mio cuore che batteva forte mentre da lontano seguivo la sua sagoma che camminava sula collina ,quasi volando tra l’erba,i suoi capelli lunghi ondeggiavano al vento insieme al suo scialle,nero come lei,ma la luce lunare la faceva ancora più bella, l'avvolgeva in un fascio protettivo e la esaltava. Dio come era bella!
Dove si dirigeva, chi, cosa l’aspettava? Chi avrebbe potuto godere di lei o solo intrattenersi con un angelo muto?
Ecco che ora si ferma cosi’ come il mio respiro, si accuccia amorevolmente, intravedo la forma a clessidra del suo bacino che si allarga, non riesco a vedere, ma po la luna si spalanca da una nuvola e mi regala una sorpresa inaspettata.
Li’ ai suoi piedi un cane, un dolcissimo cane nero, lei lo abbraccia e lui la lecca , e’ una scena di amore intenso.
tenera e commovente,quanta dolcezza e quante effusioni,mai l’avrei creduta capace di simili slanci, lei cosi’ glaciale e distaccata dalle emozioni e dal mondo!
Poi ad un tratto si sdraia,i capelli sparsi sull’erba ed il viso dritto al cielo. Il cane non si staccava da lei, la leccava con devozione ed insistenza e lei lo lasciava fare, dappertutto, ovunque.
Ora lei si offriva con languore e sensualità ,aprì le gambe e lascio’ che il cane la deliziasse della sua lingua potente e assetata, non credevo ai miei occhi, una scena inaspettata ed inquietante che fece schizzare la mia eccitazione alle stelle !
La vedevo inarcare il bacino ed il torace si dimenava ritmicamente fino a quando dalla sua bocca cucita usci’ un mugolio gutturale, lungo, affannato, era il suo piacere.
Anch’io ero arrivato poichè era impossibile non godere di ciò che vedevo, ero estasiato stupito e incredulo!
La figlia della luna cosi’ viveva ,aveva scelto un cane ,forse perche’ quegli umani avevano un linguaggio a lei incomprensibile e lei li temeva, non voleva rapportarsi a loro,preferiva quel cane che amava fino in fondo.
Fu bellissimo cio’ che vidi, il suo orgasmo nato al buio in silenzio, fu molto eccitante e quasi naturale vederla così.
Poi lei si ricompose, lo abbraccio’ con tenerezza e lui le si accucciò ai piedi, non si muoveva, cercava ancora il suo contatto!
Erano uguali, soli con bisogno di dare e prendere amore, due bestiole che come unico linguaggio si scambiavano effusioni.
Ero stravolto,ancora incredulo. La vidi che gli dava del cibo e dopo averlo baciato a lungo ,si rialzo’ scivolando nel buio e volando tra l’erba a passi veloci per tornare a casa.
Fu fantastico cio’ che vidi, ma dopo la forte sensazione di piacere, una gran pena si era insinuata in me,e ripensavo a lei
che solo ad un cane riusciva a donare il suo corpo e all’abisso profondo della sua contorta realtà.

Rosalba 20/1/2011 h 22

4 commenti:

  1. Il tuo erotismo è del tutto personale perchè tratti temi particolari, scottanti e difficili da trasferire su carta.Hai uno stile tuo, tutto parlicolare, irruento, pastoso, carnale...Sai scrivere, perchè sai trasformare in parole i tuoi pensieri e non è una cosa semplice per noi scrittori amatoriali. Brava, ma ormai è un vocabolo scontato.

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  2. Io non sono uno scrittore, non ho questo dono, ma credo di essere un buon lettore, uno di quelli che riesce ad immedesimarsi in ciò che legge, seguire e ricostruire mentalmente cio che gli occhi trasportano dalla carta alla mente, e devo dire che quando questo filo che mi collega allo scritto fila liscio,limpido e lineare, quando le mie emozioni vengono sollecitate e stimolate da ciò che leggo e mi coinvolgono così tanto, vuol dire che quello per me è un ottimo scritto ............. e questo per me lo è (mood)

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  3. Il finale racchiude tutto il racconto.Hai il coraggio di affrontare anche temi difficili..

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  4. In effetti è proprio niente male. I tre commenti sono a mio parere molto centrati. Brava, spero che continuerai ad avere l'ispirazione per scrivere ancora.
    Robby25

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