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mercoledì 27 aprile 2011

Incontri di chat

di  AnimaInfuocata

Erano giorni che parlavamo in chat, poi mi hai chiesto ti và di sentirci al cellulare? Ok dico, quando rispondo sento una voce calda e sensuale che mette i brividi, abbiamo chiacchierato tranquillamente come se ci conoscessimo davvero, all’improvviso mi chiedi cosa fai oggi pomeriggio? Nulla rispondo, ti và di incontrarci per un caffè e due chiacchiere dal vivo? Sì, mi và. Abbiamo stabilito il luogo e l’ora, sono agitata finalmente ti vedo davvero oltre che in foto, posso vedere i tuoi occhi e il tuo sorriso.
Arrivo nel luogo dell’incontro e… scendi dalla macchina, sei oltre le mie aspettative, sguardo dolce e sorriso accattivante, dopo i convenevoli decidiamo anziché andare al bar di restare in macchina tranquilli a chiacchierare, mi racconti di te, io di me, i nostri sogni e desideri anche quelli nascosti, e parlando scatta qualcosa, ci guardiamo e le nostre bocche si avvicinano, prima timidamente poi con voglia di esplorarci, dico: meno male che siamo seduti in macchina ho le gambe che tremano di eccitazione, ritorni a baciarmi esplorando la mia bocca avidamente poi le tue mani cercano il mio corpo, toccano il mio seno e lo denudano, ho i capezzoli turgidi tu scendi a prenderli in bocca e succhiarli, gemo sento esplodere una miriade di sensazioni meravigliose, la tua mano scende a sollevare la gonna, cerca il mio sesso, sposta il minuscolo slip e lo accarezza, spinge un dito dentro alla ricerca del clitoride io non resisto sono un lago, gemo e sento che sto per godere… non capisco più nulla ti urlo ancora spingi di più che godo. Devo dire che sei bravo ma ora voglio assaggiare te, apro i pantaloni e accarezzo il tuo membro da sopra gli slip poi lentamente lo tiro fuori, grosso e turgido, ha la punta rossa e umida, scendo con la bocca a baciarlo…leccarlo poi lo infilo in bocca avida del tuo sesso, sento che diventa sempre più grosso e duro ma non vuoi ancora godere, vuoi prendermi anche se siamo in macchina (meno male hai vetri scuri) siamo sul sedile dietro tolgo gli slip e tiro su la gonna mettendomi sopra di te…finalmente ti sento dentro di me, intanto che mi muovo piano piano tu mi succhi i capezzoli….impazzisco, sbrodolo….sento che un altro orgasmo arriva ed esplodo sopra di te, mi dici che ti faccio impazzire per come godo, ora vuoi venire tu ma in bocca, scendo a prenderlo e succhiarlo, lo infilo tutto in bocca, bastano poche leccate e…mi schizzi in bocca, continuo a leccarlo intanto che ingoio, poi mi tiro su e…mi baci, sei la mia donna, la donna che sognavo…

© 2011 by AnimaInfuocata

sabato 23 aprile 2011

Estasi

Pelle a pelle, io e te, nudi ci specchiamo
facendo un corpo unico, mentre ci amiamo.
I miei occhi nei tuoi occhi, disegnano emozioni
mentre i tuoi, nei miei, regalano canzoni.

Le dita che sfiorano la pelle... fragranza,
la mente che circonda te... eleganza.
Rumori, suoni, piccole melodie lontane
titillano la già soave sensazione che emane.

Il tuo seno contro il mio petto in un abbraccio
che stringe il mio cuore al tuo, senza laccio.
Gambe avvinghiate, attorcigliate fra loro,
rotolando spensierate, sembrano petali d'oro.

Pelle a pelle, labbra su labbra, sesso nel sesso
io mi insinuo dentro di te, bramoso di me stesso
mentre, avido del tuo corpo, bevo gocce di te
assaporo la tua estasi e mi nutro di stille fatte per me.

Adesso, adesso tutto di te implode
freneticamente poi tutto di te esplode
nell'agonia più bella e maestosa,
ti trasformi, con me, nella più bella sposa.


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giovedì 21 aprile 2011

Metrò

di AnimaInfuocata

Giornata di caldo, sono in minigonna e tacchi alti, non ho messo il reggiseno solo un piccolo perizoma, stò aspettando la metro che arriva piena, stracolma, salgo mi accalco in un angolo, accanto ci sei tu che mi guardi e con un sorriso come a scusarti del caos, spingo, spingono e tu sei quasi incollato a me senti il mio seno diventare turgido i capezzoli eretti e inizi a sudare... piano una mano tua sale e... tocca il mio seno mi scappa un lamento, i tuoi occhi diventano sfavillanti la tua mano rifà il tragitto inverso ritoccando i capezzoli e soffermandosi li stuzzichi mi agito vogliosa, mi passo la lingua sulle labbra, tu sembri impazzito e con la mano scendi..scendi fino ad arrivare all'orlo della gonna e la tiri sù... mi tocchi piano a tastare la situazione..vedi che non mi tiro indietro e infili un dito dentro me l'accarezzi piano... fremo, gemo... stò sbrodolando ho una voglia matta di essere posseduta, avvicino la mia bocca alla tua e con una mano tocco la tua patta... lo sento già rigido voglioso palpitante, apro piano la cerniera e lo tiro fuori, lo accarezzo lo meno piano quando è pronto sulle tue labbra ti dico scendo a succhiartelo coprimi...arrivo con la mia bocca lo ingoio fino in fondo... mmmm mi riempie la bocca lo succio avida ma non paga...torno sù e ti sussuro lo voglio in figa....prendimi...riempila tutta col tuo cazzo...ecco lo sento con una spinta di reni entri in me ahhhh che voglia lo sento si apre un varco fin dentro l'anima 
ogni sballottamento del metro tu entri più dentro è una goduria dei sensi..l'eccitazione di essere in mezzo a tutta la gente...le spinte del metro, sento che stò per esplodere, sulla mia bocca mi sussuri che stai per schizzare... ancora poche mosse ti dico e godo anche io, voglio venire insieme a te... sentirmi la figa piena del tuo sperma che cola e tu che lo raccogli con una mano per poi fartela leccare...

© 2011 by AnimaInfuocata

domenica 17 aprile 2011

Animale per te

Sono lì, proprio di fronte a te mentre tremano le tue gambe nel sentirti spogliare da me, mentre ti senti sovrastare da quel tipo di emozione che solo una forte eccitazione può dare e che soltanto il grande Amore della tua vita te la fa provocare!
Adesso, completamente libera dal tuo involucro, osservi estasiata mentre avvicino il mio volto al tuo sesso come un lupo affamato e ti senti divorata dalla mia voluttà che diventa anche la tua.
Spasmi intensi pervadono il tuo corpo che, istintivamente e volontariamente, si contrae per poi protrarsi verso di me invitandomi ad insistere e ad essere uomo con te.
Ah, la tua bocca!
Ah, la tua mano!
Così mi dici mentre io amo il tuo sesso, divorandolo.
Così ti esprimi mentre sprofondo con essa fino a toccarti il fondo, riempiendolo.

venerdì 15 aprile 2011

Tra sogno e realtà


Il silenzio è quasi assoluto, 

sono nudo nel'oscurità della notte, in piedi sulla soglia di una stanza..., dietro di me un lunghissimo corridoio di cui non vedo la fine su cui si affacciano altre decine di porte chiuse...
Faccio qualche passo all'interno della camera, il mio corpo è percorso da un brivido di freddo, le venature del parquet caldo sotto i miei piedi emettono qualche scricchiolio mentre sento un lieve respiro che proviene dal centro del letto quasi di fronte a me...

Lo vedo al centro della stanza in penombra, è un ampio letto a baldacchino, poco più a lato un piccolo secretaire con di fronte una poltroncina..., uno specchio alla mia destra mi rimanda l'immagine di una porta finestra in cui si riflette la luce argentata della luna, unica fonte di luce nel buio della notte...

La stanza è molto ampia, i miei occhi ora riescono a distinguere alcuni particolari, il soffitto a cassettoni è decorato da preziosi stucchi dorati con dei piccoli putti che sembrano guardare curiosi quello succede sotto di loro. Appesi alle pareti della stanza degli arazzi in seta che nonostante la fioca luce, mi appaiono con colori sgargianti, raffigurano scene di caccia e di vita a corte, nobili e damigelle passeggiano in un ampio parco alla francese, tra numerosi piccoli canali, cascate, statue e fontane...

Mi avvicino a piccoli passi, mi siedo sul bordo alto del letto, dorate coperte damascate e leggere lenzuola di lino ricamate sono arrotolate ai suoi piedi, Tu sei sdraiata nel centro del letto in posizione prona, sento il tuo respiro regolare, la debole luce rischiara il tuo corpo completamente nudo, la tua pelle bianchissima, i tuoi capelli sparsi sul cuscino.

Resto così a guardarti, a sentirti respirare leggera per molto tempo, poi quasi a voler avere la certezza della realtà, allungo un mano verso di te..., con la punta delle dita seguo il chiaroscuro che la luce della luna disegna sul tuo corpo, la delicatezza del collo, le piccole due sporgenze delle scapole, la schiena levigata, quelle due piccole fossette che ti si formano appena sopra il sedere quando sei in quella posizione..., le piccole profondità dietro le tue ginocchia...

Sento crescere in me nuovamente l'eccitazione ma ho deciso di non svegliarti, è molto tardi, tra poche ore la luce del sole entrerà da quella finestra, mi sdraio accanto a te rimanendo su un fianco per poter continuare a guardarti, tu ti muovi appena mentre giri la testa verso di me, nella penombra distinguo le tue labbra e quel tuo malizioso ed enigmatico sorriso. Non resisto, mi avvicino lentamente per poterti baciare ancora una volta, un ultimo bacio leggero sulle tue labbra appena dischiuse.
Appena poso le mie labbra sulle tue, sento la punta della tua lingua che cerca la mia bocca, ti giri e ti stringi contro il mio corpo, mentre ancora tieni gli occhi chiusi.
Dio come sei calda..., ora ci stiamo baciando nuovamente con passione, tu sollevi una gamba e la fai passare sopra il mio corpo per stringerti ancora più forte a me, come se avessi paura di perdermi.

Con una piccola pressione del tuo corpo mi spingi sul letto, supino, le mie gambe sono leggermente divaricate e tu sei distesa completamente sopra di me, trattieni le mie braccia aperte con le tue mani ai lati del cuscino, avvicini la tua bocca contro la mia, mentre massaggi il mio corpo con il tuo muovendoti su e giù con dei brevi lenti e calcolati movimenti per far crescere la mia e la tua eccitazione...
A pochi centimetri dalla mia bocca, allontani la testa..., cerco di rincorrerti ma tu mi blocchi mentre mi guardi sorridendo maliziosa, potrei facilmente avere ragione della tua esile forza, ma rimango soggiogato da questo stuzzicante gioco di attacchi e difesa e intanto aspetto la tua prossima mossa.

Liberi le mie braccia, ora mi accarezzi il petto i fianchi, la tua lingua disegna dei piccoli cerchi intorno e sopra i miei capezzoli, poi sento la tua testa e i tuoi capelli scivolare lentamente verso il basso, le tue mani mi afferrano i fianchi con forza mentre la tua bocca lentamente fa scivolare il mio sesso dentro di sè, sei brava, fai crescere la mia eccitazione facendo scorrere la lingua sulla mia asta prima di inghiottirla lentamente e sempre più in profondità, senza fretta, per un tempo che mi pare infinito...
Ora ti siedi a cavalcioni sopra di me allargando le gambe e strofinando il tuo sesso aperto e umido contro il mio, ti chini offrendomi i tuoi seni da baciare e da mordere, sto impazzendo, voglio sentire il tuo sapore, ti afferro il sedere con le mani e ti sollevo per farti sedere sulla mia bocca, la mia lingua ti cerca, ti bacia ti succhia, ti morde, mentre con le mani ti afferro le natiche e ti spingo con forza verso il mio viso.

Ti sento accelerare il respiro, mentre inarchi la schiena all'indietro appoggiando le tue mani aperte sulle mie cosce, muovi il bacino per cercare più in profondità la mia lingua, un piccolo grido mi avverte che stai per venire, quasi di scatto ti sollevi e afferrando il mio sesso con un mano ti ci siedi sopra per averlo dentro di te..., allarghi le gambe per poterlo sentire dentro sino in fondo poi muovi lentamente il bacino strofinandoti e premendolo contro il mio, mentre sento arrivare il tuo piacere con le contrazioni del tuo sesso e delle tue gambe che si chiudono ritmicamente e mi stringono forte i fianchi...
E' una sensazione di calore incredibile accompagnata da una sciabolata di luce bianca quella che mi avvolge..., mentre sopraggiunge dopo qualche minuto anche il mio piacere...

Apro gli occhi, mentre sono ancora dentro di te, sei sdraiata abbandonata sul mio corpo, sento il profumo dei tuoi capelli, nell'arazzo di fronte a noi delle eleganti dame passeggiano con i loro ombrellini aperti per ripararsi dal sole vicino a grandi piscine dalle forme strane mentre alcuni levrieri corrono loro incontro...
Una di queste vasche attira la mia attenzione è a forma di quadrifoglio, al centro un gruppo di statue raffiguranti delle sirene sono raggruppate sotto la figura torreggiante del dio Nettuno...

Ora ho capito, dove sono...,
il sogno si interrompe bruscamente lasciandomi ancora una volta intontito ed eccitato, sono tornato indietro nel tempo..., in quella reggia La piccola Versailles appartenuta sino a poco tempo fa ad alcuni miei parenti e di cui tanto ho letto dopo aver sentito da bambino i racconti sulla vita di corte della spregiudicata Carlotta..., delle immense ricchezze ormai perdute per sempre, di quei luoghi dove da bambino con i miei cugini passavo i pomeriggi a giocare tra le maestose rovine delle scuderie, tra le vasche ormai in rovina delle numerose fontane...,

...all'ombra rassicurante del secolare grande cedro del libano...,

...unico muto testimone di un mondo...,
...che non tornerà mai più...

Blanchet


giovedì 7 aprile 2011

Una sera come tante (ma diversa dalle altre)

Sì, ti conobbi una sera come tante, ma diversa dalle altre, diversa perché io non ero lo stesso di sempre, così solitamente chiuso in me stesso e sempre dentro alle mie problematiche.
Non ti conoscevo ma già sapevo tutto di te e la stessa cosa valeva per te nei miei confronti; entrambi belli dentro, entrambi curiosi ed eccitati da quell'incontro!
Ci scrutammo a lungo, tu accennasti un bacio furtivo che non risposi, mentre i nostri io erano già in subbuglio, una confusione ci stava pervadendo, stava insinuando dentro le nostre personalità, ma tutto servì per rompere il ghiaccio.
Seguirono giorni di studio, fra di noi, ma qualcosa di meraviglioso stava comunque nascendo e crescendo; tutto si susseguiva in un percorso mai seguito prima, mai provato dentro e fuori.
La nostra confidenza aumentava come la nostra intimità, i primi baci, i primi sussulti, il primo contatto più profondo, profondo come il sublime!
Amore, sensualità, eroticità, tutto faceva sì da sentirsi uniti e unici; tutto ci faceva emozionare come due ragazzini; scambi di immagini particolari, di visualizzazioni scabrose ma eccitantissime; scambi di fluidi corporei e di empatia.

Mi dicevi sempre che nessuno prima di me ti aveva "presa" così tanto come me e che, sicuramente, nessun'altro ci sarebbe stato dopo di me, di questa intensità fisica e mentale; io non ho saputo reggere tutto questo grande ed immenso Amore, mi sono fatto schiacciare fino al punto di sentirne così tanto il peso da doverlo amaramente accantonare e forse era come ragionavi tu, che tu mi amavi più di quanto ti amassi io, forse era un tipo di amore percepito e vissuto in maniera diversa, almeno questo ho sempre creduto, fatto stà che adesso ognuno ha preso strade diverse: io verso un'altro Amore, spero quello definitivo, tu... tu verso quel "nessun'altro" che ci sarebbe stato dpo di me!

mercoledì 6 aprile 2011

Tra le nuvole



Sono salito sul volo AZ 438 e già sono annoiato a morte. Il tempo è sul piovoso, quel piovoso rompiballe, che mi mette sempre addosso una profonda tristezza. Saranno non più di cinquanta i passeggeri sull’aereo. Tutta gente scialba, inutile, che chissà poi perché si reca a Milano. Io ci son costretto, porca miseria, ci son costretto, cavolo! Ne ho le balle piene di questo mio continuo viaggiare a cinquant’anni, meglio dire a cinquantatrè. Mi giro gridando nel mio intimo: “E dai su partiamo, per la miseria!” Una donna sui trentacinque, mi guarda a un quattro metri da me. “Finalmente un’umana su questo stupido volo, pieno di robot!... 
Che mattinata da incubo! Un traffico pazzesco ed io, come al solito, sempre in ritardo. Per la fretta ho infilato questo abito di maglina che mi sta appiccicato come un guanto alla pelle. Per giunta noto che sale ad ogni movimento e diventa sempre più corto. Ho fatto una sudata, il ritardo è una mia prerogativa, chissà il mio viso in che stato sarà ed il trucco, sicuramente è sbavato. Questa giornata uggiosa, c’entra come il cavolo a merenda. Meno male che sono arrivata giusto un secondo prima del ritiro della scaletta. Non ho dimenticato nulla, i documenti, il trool, la borsa, si tutto è a posto. Non vedo l'ora di sprofondare nella mia poltrona numero 17, cavolo che sfiga! Che sia, almeno, dalla parte dell’oblò. Uffa, non lo è. Spero di riuscire a farmi cedere il posto da quel tizio dall'aria annoiata, quello che siede vicino al vetro. "Scusi, non è che cambierebbe il posto col mio?" "Lo vuole per il numero o per guardare come il muso dell’aereo penetra tra le nuvole?" 
"Faccia lei"."Va bene"."Grazie, veramente gentile". Sistemate le mie cose, mi siedo e finalmente posso rilassarmi… 
Entrambi ci osserviamo cercando di darci un contegno Lei è di una bellezza particolare e ne sono alquanto turbato, guardo il viso impertinente e grazioso, ma la vista delle sue gambe mi distrae inevitabilmente, qualcosa di impercettibile traspira dalla sua persona, quel qualcosa che parla alla mia mente, sono le sue gambe a prevalere nel mio intimo, le donerei la fascia di vincitrice del mio concorso personale di miss gambe!..... 
Il vicino di poltrona, si rilassa chiudendo gli occhi ed io, per istinto, lo osservo. Però, niente male, affascinante, con i suoi capelli brizzolati, avrà un cinquant'anni e se li porta proprio bene. Mi sono sempre piaciuti gli uomini maturi, li trovo più sicuri, con un pizzico di esperienza in più. Sanno alla perfezione, sia come, che dove toccare una donna, per riuscire a dominarla e farla impazzire di piacere. Ho avuto degli amanti ed alcuni maturi e di loro non mi posso proprio lamentare. Ora lo stuzzico un poco, dato che siamo vicinissimi, vediamo se riesco a provocarlo… 
Io pregusto già quella piacevole vicinanza che spezza la monotonia del lungo viaggio, l’odore gradevole della sua persona, il profumo.La spio con la coda dell’occhio. E’ compiaciuta della mia gentilezza ed ho avvertito che non le sono indifferente. Poi, quell’abitino di maglia che sale impertinente sempre più su. Lei, poi, che non si preoccupa, affatto, di lisciarlo verso il basso e mi offre la vista stupenda di due cosce superbe. Osservo mentre una pulsazione mi arriva dal basso, quel tipico flusso del sangue al mio sesso. E se mi lasciassi andare? Se diventassi lascivo?... 
Mi metto più comoda che posso, abbasso anche lo schienale, accavallo le gambe e, cavolo, il vestito sale spudoratamente. Ho le cosce completamente scoperte. Spio i suoi sguardi ammiccanti, ma non tiro giù il vestito, lo lascio così. Vorrei provocare, ma sono io ad essere provocata. In ogni suo sguardo leggo desiderio che mi eccita da morire. Ho il cuore che va a mille e la mia mente viaggia. Mi sta guardando in viso, ha capito che ho voglia, mi passo lentamente la lingua intorno alle labbra e poi le mordicchio, lo guardo fisso negli occhi, voglio che legga quanto lo desidero, quanto sono eccitata. Non tarda a fare la sua mossa, s’ infila la mano in tasca, percorre il suo sesso con le dita, mettendo in evidenza tutta la lunghezza e la rigidità… 
Avverto la potenza di quei segnali e dei miei stimoli ma mi sento impotente, non so se essere sfacciato o no. Forse meglio scambiare due parole. Mentre mi organizzo un discorso mentalmente, la sua mano indugia salendo più su. Ma cosa fa? Arriva fino all’attaccatura del suo perizoma e non si preoccupa di me. O forse se ne preoccupa troppo, perché lei ora mi sta provocando volutamente, mi sta eccitando con sfrontatezza ed io sono eccitato, tanto che il mio sesso svetta, sfacciato, pur se nascosto sotto i miei vestiti… 
Lo divoro con gli occhi, che voglia che ho d’inginocchiarmi davanti a lui, tirarglielo fuori e iniziare a succhiarlo. E’ la cosa che amo di più, succhiare, andare su e giù con le labbra, che lo strofinano, lo stringono fino a sentire il muscolo contrarsi dal piacere, senza fermarmi. Anche se la pelle delle labbra si lacera un poco, è un piacere prenderlo in bocca tutto fino a soffocarmi. Che bello quando mi sento spingere con forza la testa, per ingoiarlo ancora di più e quando mi inonda riempiendomi la bocca, con il suo liquido caldo. Quello è il massimo per me! Godo senza essere toccata e mi bagno così tanto da sentire il mio liquido scendere giù per le cosce, come lo sto sentendo ora. Porto la mano sul mio fiore nero e riccioluto. Lo guardo negli occhi, lui mi guarda ed io gli dico in un sussurro:”Oraaa”. Vengo farfugliando frasi senza senso mentre lo guardo in profondità, fino a raggiungere la sua anima. In questo momento viaggio dentro di lui, percorro le sue emozioni… 
Penso alla mano appoggiata lì sul clitoride e rivedo quell' immagine davanti agli occhi. Ho voglia di lei, lei che mi si offre indecentemente, che si sta toccando, muovendo ritmicamente la mano. Sospira, chiude gli occhi, poi li riapre e mi fissa con uno sguardo strano, trasognato. Io mi guardo intorno, ma per me non esiste più nessuno, su questo volo bastardo. Solo le nuvole ci sfrecciano davanti e la punta d’acciaio dell’aereo simile ad una verga le squarcia e loro gli si offrono sfrontate, complici e bianche spettatrici, par che sorridono della nostra lascivia. Con la mano infilata in tasca, impugno il mio sesso, vertiginosamente eretto ed ha inizio una danza ritmata. Lei ora sta sussurrando qualcosa, sento che mi dice piano: ”Oraaa “. Oddio, ma sta venendo, gode ed io godo con lei. Come un folle, all’ultimo respiro del mio piacere, le afferro la mano e l’ appoggio con forza sul mio pantalone per regalarle le contrazioni e l’esplosione del mio piacere. Il rombo del reattore, il cielo, l’odore dei nostri umori, le sue cosce bagnate, le nuvole, stanche di questo gioco d’amore intrapreso con la fusoliera, il mio boxer fradicio e la bella Ingrid, l’hostess che ci sorride avvicinandosi, sono le cose migliori di questo inutile viaggio. Non è per caso, che Ingrid voglia partecipare al nostro gioco d’amore? Se fosse così sarebbe un volo da non dimenticare ed al mio ritorno, sicuramente, da immortalare in un racconto a quattro mani! 

domenica 3 aprile 2011

Non ti voltare


Ti aspetto come sempre e mentre mi delizio sotto la doccia immagino cosa avresti fatto di me ,del mio corpo ,tu che mi ami con una fantasia e una poliedricità rara,tu che fai della mia pelle un santuario del piacere.
Sono sotto il getto dell’acqua, mollemente rilassata,le mie mani accrezzano il collo e la schiuma mi cola sulle gambe dopo aver percorso tutto di me. Sono pronta,la mia voglia e’ sintonizzata al massimo,gia’ mentre ti penso
ho segni di eccitazione evidenti, e con le mani mi insapono tra le gambe con insistenza ,pensando a te…
quando ti avrei aperto la porta e avrei sentito l’impatto della tua persona del tuo corpo immenso.
I miei capelli sono lunghissimi ,tu li ami e li usi per stringermeli intorno al collo , per bendarmi gli occhi, ora sono umidi, arruffati ed io li appunto su ,esco dalla doccia, mi guardo allo specchio ,solo un telo bianco in vita drappeggiato come una matrona romana,sono una splendida Messalina! Mi metto di tre quarti e ammiro il mio lungo collo pronto all’attacco dei tuoi baci,,i miei seni turgidi e generosi che ti aspettano,che reclamano le carezze e i tuoi morsi,li afferro con le mie mani e mentre li stringo,il telo cade giu’ per terra ed io rimango nuda ,sprigionando il mio odore di profumo confermandomi la mia prorompente immagine di donna.
Il mio pelo e’ soffice e caldo ,la’ sotto io brucio, quando arrivi amore mio ?. Apro le gambe seduta su una sedia e la sensazione che avverto e’ di una sfrenata tenerezza , uno struggimento mi pervade,insieme ad una sensazione di fame d’aria...che voglia ho ora di te….Mentre ti invento e ti materializzo pregustandoti, ecco che il campanello mi annuncia che ci sei. Mi riavvolgo nel telo coprendomi solo dalla vita in giu’ e corro ad aprirti, eccomi amore sono qui.
Rimani un secondo davanti al’uscio a fissarmi, sorridi, poi chiudi con violenza la porta e mi prendi per mano, vuoi che mi sieda sulla sedia impagliata quella vecchia sedia nodosa,Io eseguo i tuoi ordini e ho un tremito dentro,quando mi parli con quel tono particolare.Mi fai sedere a gambe aperte,girata di schiena con le braccia attaccate alla spalliera
“ Lascia i capelli appuntati,voglio vedere il tuo collo” mi dici dal di dietro,e non ti voltare… I brividi mi percorrono tutta come scossa elettrica,quella sospensione,la curiosita’ mi fanno morire.Ora ti sento lentamente dietro di me. sento le tue mani che mi stringono il collo e lo piegano in basso,mentre il tuo respiro si fa forte,poi le mani percorrono la mia schiena disegnando la sagoma della mia persona dilatata sui fianchi per la posizione .,vorrei toccarti,ma tu dici che non vuoi,devo afferrare la spalliera e non voltarmi!Sto impazzendo,io ti voglio ma aspetto che tu ti decida,e mi fai aspettare morendo ogni secondo di quelle carezze .Stringo forte la sedia e inarco i miei fianchi invocandoti ,la tua mano, ora scende sotto dopo aver massacrato i miei glutei ,la sento scivolare e afferra con violenza la mia morbidezza bagnata,ho una smorfia di dolore,ma so che quando inizi ad essere duro ,sei al culmine del tuo desiderio e non mi fai attendere piu’
Sento che stai sedendoti dietro a me, ma prima arrivano le tue dita la’ dove la schiena cambia nome e mi regali una penetrazione dolce e delicata che mi fa allentare la tensione,io sono abbandonata alla spalliera della sedia e poi alla tua forza dietro di me che mi raggiunge piano piano come un ruscello che poi si ingrossa e diventa torrente impetuoso
Ora sono piena di te, e lo sono in una posizione di totale abbandono , sono inerme,passiva e sono tua…Stringo le mani,avverto ora un piacevole dolore,sei grande ora,immenso ed io ti ho dentro, mi stai entrando nelle viscere,.mi afferri il viso per guardare la mia espressione e per la prima volta ti vedo,mi mordi una guancia , poi il collo come un animale che possiede la femmina..Continui a invadermi di te e mi colpisci,mi colpisci io ho la sensazione di essere violentata ,perchè non ti vedo, non posso muovermi,solo sentirti e immaginare… La sedia scricchiola sotto la potenza del tuo corpo, io ora avverto calore e piacere misto a dolore,ma ti sento amore mio, come non ti ho mai sentito….,ora sei fermo ,respiri forte,allenti la presa,mi abbracci ,con dolcezza mi stringi i seni e anche adesso che abbiamo vissuto il piacere,tu mi sussurri nell'orecchio: "resta ancora così, non ti voltare."

Rosalba 3/4/2011