.

venerdì 15 aprile 2011

Tra sogno e realtà


Il silenzio è quasi assoluto, 

sono nudo nel'oscurità della notte, in piedi sulla soglia di una stanza..., dietro di me un lunghissimo corridoio di cui non vedo la fine su cui si affacciano altre decine di porte chiuse...
Faccio qualche passo all'interno della camera, il mio corpo è percorso da un brivido di freddo, le venature del parquet caldo sotto i miei piedi emettono qualche scricchiolio mentre sento un lieve respiro che proviene dal centro del letto quasi di fronte a me...

Lo vedo al centro della stanza in penombra, è un ampio letto a baldacchino, poco più a lato un piccolo secretaire con di fronte una poltroncina..., uno specchio alla mia destra mi rimanda l'immagine di una porta finestra in cui si riflette la luce argentata della luna, unica fonte di luce nel buio della notte...

La stanza è molto ampia, i miei occhi ora riescono a distinguere alcuni particolari, il soffitto a cassettoni è decorato da preziosi stucchi dorati con dei piccoli putti che sembrano guardare curiosi quello succede sotto di loro. Appesi alle pareti della stanza degli arazzi in seta che nonostante la fioca luce, mi appaiono con colori sgargianti, raffigurano scene di caccia e di vita a corte, nobili e damigelle passeggiano in un ampio parco alla francese, tra numerosi piccoli canali, cascate, statue e fontane...

Mi avvicino a piccoli passi, mi siedo sul bordo alto del letto, dorate coperte damascate e leggere lenzuola di lino ricamate sono arrotolate ai suoi piedi, Tu sei sdraiata nel centro del letto in posizione prona, sento il tuo respiro regolare, la debole luce rischiara il tuo corpo completamente nudo, la tua pelle bianchissima, i tuoi capelli sparsi sul cuscino.

Resto così a guardarti, a sentirti respirare leggera per molto tempo, poi quasi a voler avere la certezza della realtà, allungo un mano verso di te..., con la punta delle dita seguo il chiaroscuro che la luce della luna disegna sul tuo corpo, la delicatezza del collo, le piccole due sporgenze delle scapole, la schiena levigata, quelle due piccole fossette che ti si formano appena sopra il sedere quando sei in quella posizione..., le piccole profondità dietro le tue ginocchia...

Sento crescere in me nuovamente l'eccitazione ma ho deciso di non svegliarti, è molto tardi, tra poche ore la luce del sole entrerà da quella finestra, mi sdraio accanto a te rimanendo su un fianco per poter continuare a guardarti, tu ti muovi appena mentre giri la testa verso di me, nella penombra distinguo le tue labbra e quel tuo malizioso ed enigmatico sorriso. Non resisto, mi avvicino lentamente per poterti baciare ancora una volta, un ultimo bacio leggero sulle tue labbra appena dischiuse.
Appena poso le mie labbra sulle tue, sento la punta della tua lingua che cerca la mia bocca, ti giri e ti stringi contro il mio corpo, mentre ancora tieni gli occhi chiusi.
Dio come sei calda..., ora ci stiamo baciando nuovamente con passione, tu sollevi una gamba e la fai passare sopra il mio corpo per stringerti ancora più forte a me, come se avessi paura di perdermi.

Con una piccola pressione del tuo corpo mi spingi sul letto, supino, le mie gambe sono leggermente divaricate e tu sei distesa completamente sopra di me, trattieni le mie braccia aperte con le tue mani ai lati del cuscino, avvicini la tua bocca contro la mia, mentre massaggi il mio corpo con il tuo muovendoti su e giù con dei brevi lenti e calcolati movimenti per far crescere la mia e la tua eccitazione...
A pochi centimetri dalla mia bocca, allontani la testa..., cerco di rincorrerti ma tu mi blocchi mentre mi guardi sorridendo maliziosa, potrei facilmente avere ragione della tua esile forza, ma rimango soggiogato da questo stuzzicante gioco di attacchi e difesa e intanto aspetto la tua prossima mossa.

Liberi le mie braccia, ora mi accarezzi il petto i fianchi, la tua lingua disegna dei piccoli cerchi intorno e sopra i miei capezzoli, poi sento la tua testa e i tuoi capelli scivolare lentamente verso il basso, le tue mani mi afferrano i fianchi con forza mentre la tua bocca lentamente fa scivolare il mio sesso dentro di sè, sei brava, fai crescere la mia eccitazione facendo scorrere la lingua sulla mia asta prima di inghiottirla lentamente e sempre più in profondità, senza fretta, per un tempo che mi pare infinito...
Ora ti siedi a cavalcioni sopra di me allargando le gambe e strofinando il tuo sesso aperto e umido contro il mio, ti chini offrendomi i tuoi seni da baciare e da mordere, sto impazzendo, voglio sentire il tuo sapore, ti afferro il sedere con le mani e ti sollevo per farti sedere sulla mia bocca, la mia lingua ti cerca, ti bacia ti succhia, ti morde, mentre con le mani ti afferro le natiche e ti spingo con forza verso il mio viso.

Ti sento accelerare il respiro, mentre inarchi la schiena all'indietro appoggiando le tue mani aperte sulle mie cosce, muovi il bacino per cercare più in profondità la mia lingua, un piccolo grido mi avverte che stai per venire, quasi di scatto ti sollevi e afferrando il mio sesso con un mano ti ci siedi sopra per averlo dentro di te..., allarghi le gambe per poterlo sentire dentro sino in fondo poi muovi lentamente il bacino strofinandoti e premendolo contro il mio, mentre sento arrivare il tuo piacere con le contrazioni del tuo sesso e delle tue gambe che si chiudono ritmicamente e mi stringono forte i fianchi...
E' una sensazione di calore incredibile accompagnata da una sciabolata di luce bianca quella che mi avvolge..., mentre sopraggiunge dopo qualche minuto anche il mio piacere...

Apro gli occhi, mentre sono ancora dentro di te, sei sdraiata abbandonata sul mio corpo, sento il profumo dei tuoi capelli, nell'arazzo di fronte a noi delle eleganti dame passeggiano con i loro ombrellini aperti per ripararsi dal sole vicino a grandi piscine dalle forme strane mentre alcuni levrieri corrono loro incontro...
Una di queste vasche attira la mia attenzione è a forma di quadrifoglio, al centro un gruppo di statue raffiguranti delle sirene sono raggruppate sotto la figura torreggiante del dio Nettuno...

Ora ho capito, dove sono...,
il sogno si interrompe bruscamente lasciandomi ancora una volta intontito ed eccitato, sono tornato indietro nel tempo..., in quella reggia La piccola Versailles appartenuta sino a poco tempo fa ad alcuni miei parenti e di cui tanto ho letto dopo aver sentito da bambino i racconti sulla vita di corte della spregiudicata Carlotta..., delle immense ricchezze ormai perdute per sempre, di quei luoghi dove da bambino con i miei cugini passavo i pomeriggi a giocare tra le maestose rovine delle scuderie, tra le vasche ormai in rovina delle numerose fontane...,

...all'ombra rassicurante del secolare grande cedro del libano...,

...unico muto testimone di un mondo...,
...che non tornerà mai più...

Blanchet


4 commenti:

  1. Stupendo viaggio nel tempo...con una descrizione dei particolari minuziosa...bellissimo racconto! Besos

    RispondiElimina
  2. poesia...sono parole che avvolgono come seta...gentile...ma piene di sensazioni...profonde...bellissimo..da leggere assolutamente
    gibers

    RispondiElimina
  3. bellissimo,trasporta e coinvolge leggendo

    RispondiElimina
  4. E' sempre bello leggerti... I miei complimenti alla tua capacità di trasportare in luoghi e sogni sempre nuovi, seppur antichi.

    RispondiElimina