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lunedì 31 gennaio 2011

Satiro e ninfa

Mosaico con Satiro e Ninfa. Pompei, Casa del Fauno. National Archaeological Museum, Naples

Una particolare sezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (vietata ai minori di 14 anni e ai minori di 18 non accompagnati) contiene tutto quello che di pornografico è stato trovato negli scavi archeologici di Pompei: statue, affreschi, suppellettili (e persino giocattoli erotici), che ci fanno supporre che all'epoca questo tipo di raffigurazioni fossero comunemente diffuse. In particolare, nei  mosaici posti a decorazione delle stanze disposte intorno all’atrio della Casa del Fauno (postribolo) vediamo la sistematica esaltazione del mondo dionisiaco come, appunto, il mosaico qui raffigurato che vede l’accoppiamento tra un Satiro e una Ninfa risalente al 120-100 a.C.

L'amore sensuale

Allegoria del trionfo di Venere (1540-1545)
olio su tavola cm 146x116


Realizzato da Agnolo Bronzino, il dipinto è un'allegoria dell'amore sensuale. Venere in primo piano (identificata dal pomo d'oro del giudizio di Paride), bacia sensualmente il figlio Cupido.
Il soggetto, suggerito sicuramente da qualche personaggio erudito della corte medicea, è estremamente complesso e dà la possibilità, alla mano di Bronzino, di realizzare uno dei capolavori più famosi del manierismo. Lo stile è molto idealizzato, sensuale ma anche freddo, quasi marmoreo, sublimemente idealizzato.
L'opera è conservata dal 1860 alla National Gallery di Londra.

a cura di Sam Stoner

domenica 23 gennaio 2011

Un bagno caldo


Elena, diciotto anni, occhi verdi, un fisico maturo e provocante, una finta sicurezza disegnata sul viso e una fragilità infinita dentro. Cercava l’amore, ma aveva sempre incontrato una sguaiata esplicita richiesta di sesso da persone insensibili ed arroganti.
Conobbe Asia durante un concerto e divennero amiche. Asia era una forza della natura, difficile non rimanere catturati da lei, dalla sua forte personalità: pelle olivastra, capelli neri divisi nel mezzo e raccolti in una coda lunga e folta, il profilo tagliente su un collo lungo che sporgeva dai suoi enormi maglioni di lana.
Era protettiva, materna ma energica ed esprimeva rigore e dolcezza. Rimproverava Elena aspramente per non aver mai reagito, per aver a lungo subito e la incitava a una presa di coscienza a ribellarsi, e lei la ascoltava incantata e rapita.
Passavano molto tempo insieme e la casa di Asia. Era un rifugio, quella casa piena di profumi di incenso, di suppellettili e soprammobili che parlavano di viaggi lontani.
Lei sapeva entrare nel suo cuore, capire le sue ferite e regalarle autostima e sicurezza.
Quella sera Elena era distrutta, aveva avuto un’ennesima delusione nel rapporto con un ragazzo. Quel mondo era inaccessibile a lei o lei era inadeguata… non capiva più niente, tranne che aveva bisogno di Asia, lei si l’avrebbe capita, consolata!
Di Asia che la scosse,come una frusta verbalmente, e poi la consolò scuotendo la testa…
La invitò a farsi un bagno in vasca per rilassarsi, con spezie e erbe profumate.
Immergiti piccola mia, disse, io ti preparo una tisana.
Si sentiva come un cucciolo bastonato che il suo padrone coccola e rassicura, così si spogliò e si immerse nel’acqua fumante e profumata. Chiuse gli occhi e sprofondò in un benessere fisico che smorzò la sua tristezza, si sentiva leggera sospesa…
Asia arrivò con la tazza fumante di tisana, si fermò la guardo lungamente, poi poggiò la tazza in terra e si spogliò con velocita' e disinvoltura.
Era una gazzella asciutta, scattante. Sciolse la sua coda e una cascata di capelli le coprì le spalle spigolose. Elena era turbata, non l'aveva mai vista nuda, ma era naturale accettarla così.
Scavalcò la vasca sventolando il suo folto cespuglio nero tra due gambe che erano due colonne di eleganza, quelle gambe sempre nascoste sotto ampie gonne. I suoi seni appuntiti sembravano intagliati.
Ora Asia era seduta di fronte a lei e le sue gambe lunghe le avvolgevano i fianchi. Parlarono ancora e lei le apriva il suo cuore, quando a un tratto sentì la morsa delle sue gambe che la stringevano e l'avvicinavano a lei... istintivamente arretrò facendo emergere il suo seno meraviglioso fuori dall'acqua e fu lì che Asia vi pose
le sue mani sopra e cominciò delicatamente ad accarezzarlo! Elena sgranò gli occhi ed ebbe una vampata di calore alla testa, poi li richiuse immediatamente e si lasciò cullare da quel torpore: l’acqua calda, il clima protettivo, tutto era un invito a non opporre resistenza. Qualcosa in cuor suo le diceva che era giusto
così… Provò a dire qualcosa ma Asia col viso imperlato di sudore e con un sorriso agli angoli della bocca le disse di non parlare ma di ascoltare solo se stessa e il bene che stava ricevendo…
Adesso Asia le apriva lentamente le ginocchia serrate e con delicatezza e estrema le appoggiò il piede tra le cosce mentre lei non opponeva nessuna resistenza; la testa appoggiata al bordo della vasca e gli occhi chiusi… sentiva quel piede che la accarezzava tutta, le sue labbra si erano schiuse come un fiore, cominciò a godere mugolando e l’altra le teneva le mani stringendole forte.
Ora Asia l'avvolgeva tutta con le sue cosce e la tirava attaccata a se’, Elena poteva sentire la sua vulva calda e i suoi peli folti contro di lei. Erano eccitate entrambe, Asia svuotò la vasca. Mentre l'accqua andava via le lisciava i capelli bagnati, era lì tra le sue gambe come un cucciolo ed era piacevole sentire la pressione del suo bacino contro di lei!
Ora in ginocchio l’una di fronte all’altra si guardavano, Elena aprì gli occhi, lei le sorrideva e le baciava le palpebre, gli zigomi, le mordeva con dolcezza le labbra, poi la distese e con la lingua percorse il suo collo inarcato e si deliziò sui seni turgidi di desiderio. Mentre le succhiava i capezzoli, con le mani le accarezzava
le cosce all’inguine per poi afferrare i suoi glutei contratti.
Elena era stravolta, mai un uomo, mai, aveva avuto tanta delicatezza e dedizione, mai nessuno aveva giocato così con il suo corpo!
La bocca di Asia si attardava ora sul suo ventre infuocato, giocava sull’ombelico e finì in una corsa sul suo sesso spalancato, ora solo piacere estasi, solo labbra sfacciate e una lingua tagliente che si muoveva frenetica. Asia è buona, Asia è brava, Asia era anche questo…
Si lasciò travolgere da questo oceano di piacere. Niente pudore, niente remore solo acqua, acqua che usciva, piacere che inondava... Ora sentì il suo dito che cercava dentro di lei e dolcemente poi sempre più forte, di più, di più! Gridava, mentre un’onda di piacere arrivò e mentre gridava le strinse forte la testa le tirò i capelli glieli arruffò piena di gratitudine.
Asia la guardava in silenzio la ammirò compiaciuta e, baciandola sulla fronte, le disse: Tesoro ti volevo rendere felice, mi hai reso felice...

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giovedì 20 gennaio 2011

Figlia della luna




Tutti la conoscevano in paese,gli uomini la desideravano, le donne la temevano e la studiavano con circostanza. Avrebbero dato qualsiasi cosa per sapere dove si recava alcune notti quando spariva da sola nella campagna.
Era una donna bellissima, una bellezza algida, una statua dal carnato bianco latte dove si perdevano due occhi neri, due fessure taglienti che schivavano sempre lo sguardo degli altri
I capelli castani le avvolgevano generosamente le spalle e quando camminava incedeva con grazia come se fosse sospesa da questa terra. Forse il cielo aveva voluto premiarla per farsi perdonare di quel grande difetto che la rendeva diversa…
Era muta,dalla nascita, chiusa nel suo mondo fatto di sguardi di gesti, di passi veloci e di movenze eleganti, misurate.
Infine la sua bocca ,rossa e carnosa, un autentico capolavoro,quasi non avendo la funzione del linguaggio,ancor più esprimeva sensualità, come se il suo essere muta avesse amplificato la sua espressione interiore.
La chiamavano figlia della luna, perchè era solita uscire misteriosamente per la campagna, non appena la falce o il disco della luna illuminava il cielo,molti l’avevano spiata e seguita con lo sguardo,ma si perdeva inesorabilmente ,ingoiata dalla notte e l’immaginario delle persone si sbizzarriva nel pensare al perche’ di quelle passeggiate notturne.
Molti pensavano che avesse incontri o frequentazioni con un amante ,altri pensavano fosse licantropa,qualcuno azzardo’ che fosse sonnambula,ma rimaneva per tutti un mistero che accendeva le ipotesi piu’ eccitanti.
Io decisi che volevo sapere, non mi davo pace, volevo capire l’essenza di quell’essere stupendo,inaccessibile a tutti e quella notte di luna piena la seguii.
Nel silenzio ascoltavo solo il mio cuore che batteva forte mentre da lontano seguivo la sua sagoma che camminava sula collina ,quasi volando tra l’erba,i suoi capelli lunghi ondeggiavano al vento insieme al suo scialle,nero come lei,ma la luce lunare la faceva ancora più bella, l'avvolgeva in un fascio protettivo e la esaltava. Dio come era bella!
Dove si dirigeva, chi, cosa l’aspettava? Chi avrebbe potuto godere di lei o solo intrattenersi con un angelo muto?
Ecco che ora si ferma cosi’ come il mio respiro, si accuccia amorevolmente, intravedo la forma a clessidra del suo bacino che si allarga, non riesco a vedere, ma po la luna si spalanca da una nuvola e mi regala una sorpresa inaspettata.
Li’ ai suoi piedi un cane, un dolcissimo cane nero, lei lo abbraccia e lui la lecca , e’ una scena di amore intenso.
tenera e commovente,quanta dolcezza e quante effusioni,mai l’avrei creduta capace di simili slanci, lei cosi’ glaciale e distaccata dalle emozioni e dal mondo!
Poi ad un tratto si sdraia,i capelli sparsi sull’erba ed il viso dritto al cielo. Il cane non si staccava da lei, la leccava con devozione ed insistenza e lei lo lasciava fare, dappertutto, ovunque.
Ora lei si offriva con languore e sensualità ,aprì le gambe e lascio’ che il cane la deliziasse della sua lingua potente e assetata, non credevo ai miei occhi, una scena inaspettata ed inquietante che fece schizzare la mia eccitazione alle stelle !
La vedevo inarcare il bacino ed il torace si dimenava ritmicamente fino a quando dalla sua bocca cucita usci’ un mugolio gutturale, lungo, affannato, era il suo piacere.
Anch’io ero arrivato poichè era impossibile non godere di ciò che vedevo, ero estasiato stupito e incredulo!
La figlia della luna cosi’ viveva ,aveva scelto un cane ,forse perche’ quegli umani avevano un linguaggio a lei incomprensibile e lei li temeva, non voleva rapportarsi a loro,preferiva quel cane che amava fino in fondo.
Fu bellissimo cio’ che vidi, il suo orgasmo nato al buio in silenzio, fu molto eccitante e quasi naturale vederla così.
Poi lei si ricompose, lo abbraccio’ con tenerezza e lui le si accucciò ai piedi, non si muoveva, cercava ancora il suo contatto!
Erano uguali, soli con bisogno di dare e prendere amore, due bestiole che come unico linguaggio si scambiavano effusioni.
Ero stravolto,ancora incredulo. La vidi che gli dava del cibo e dopo averlo baciato a lungo ,si rialzo’ scivolando nel buio e volando tra l’erba a passi veloci per tornare a casa.
Fu fantastico cio’ che vidi, ma dopo la forte sensazione di piacere, una gran pena si era insinuata in me,e ripensavo a lei
che solo ad un cane riusciva a donare il suo corpo e all’abisso profondo della sua contorta realtà.

Rosalba 20/1/2011 h 22

martedì 11 gennaio 2011

Un solo ed unico bacio



Lei lo amava con una tenerezza infinita,lo amava nonostante fosse l'uomo che non avrebbe mai voluto.Era il suo amante,lei la sua bambina,il suo scrigno,il suo gioello,il suo giocattolo prezioso.Lui la faceva sentire donna,e la faceva vibrare come un violino ogni volta che la toccava,lui sanguigno,impetuoso era un perdente nella vita ,ma vincente con lei che impazziva estasiata da quegli amplessi violenti e dalla sua irruenza Lei con lui respirava apieni polmoni un clima di piacevole sottomissione.,una femminilita’perversa.Lei che aveva sempre cercato dolcezza ,complicita',ora spronfondava in quella sabbia mobile e riscopriva un piacere intriso di masochismo ,di dipendenza,passione...Un giorno lui spari' senza dare spiegazioni,senza una parola all'improvviso,lasciandola nel dubbio e nello sgomento.Lei lo aspettava tutte le sere in quella piccola strada vicino al lampione dove consuetamente si davano appuntamento.Lo aspetto’ a lungo con la testa invasa dai dubbi dalla disperazione e si interrogava del perche della sua scomparsa. Una una sera accetto'le attenzioni di un amico, che col pretesto di consolarla le carpi' un bacio,li’ sotto quel lampione, un lungo bacio e lei si lascio’ andare ,col pianto che le serrava la gola,…pensava a lui che le mancava….Un solo lungo e disperato bacio! La sua mente e il suo corpo reclamavano lui,lui non baciava cosi’ ,lui la violentava tutte le volte ,le sue labbra erano una presentazione di voglia di voracita’…. Dopo una settimana lui torno' la cerco' nella strada dove lei.si recava tutte le sere,e quando vide la sua sagoma inconfondibile da lontano, lei esplose di gioia,era raggiante,felice gli corse incontro e spalanco' le sue braccia dischiuse le sua bocca,ma si arresto' ’immediatamente,perche' lui le afferro' la gola e la accosto' con le spalle al lampione,con gli occhi che schizzavano e le urlo' che aveva saputo……”.Un bacio, e’ stato solo un bacio e nulla piu,’disse lei supplicante! Lui non l'ascolto',era lui il suo padrone unico e indiscusso,glielo ricordo’torcendole un braccio dietro la schiena al di la' del palo del lampione,lui solo avrebbe fatto scempio del suo corpo.”.Tu sei solo mia,!.”Aveva la bocca contratta in una smorfia di odio ,di disprezzo,era pazzo.Ma non appena udi' quelle parole,lei senti’subito una morsa che le strinse lo stomaco,una sensazione di paura mista ad un piacere sottile..... mai ascoltato prima.! Tremava come una foglia,ma strinse le cosce istintivamente ,i suoi capezzoli si irrigidirono e la sua pelle si increspo’,ecco ora il suo cuore batteva veloce….Lui inveiva su di lei e le strappo’ la camicetta mordendole i seni con cattiveria e schiacciandola con la schiena al lampione le sollevo’ una gamba e la possedette,penetrandola con rabbia! Fu un rapporto bestiale violento di passione estrema,ma lei era li’ad occhi chiusi e subiva quela furia allagata di un piacere che era piu’ forte della paura e del dolore…E lo accolse con la sofferenza del braccio piegato dietro la schiena,dei suoi denti sulla pelle,del suo membro che era diventato una verga,una punizione,un’estrema struggente punizione! Ora due cuori battevano forte,dopo la furia ,le minacce,lo scontro ,l’incontro, l’appagamento totale smisurato di entrambi.. Lei si accascio’ seduta ai piedi del lampione ,il volto acceso,i capelli arruffati e le gambe bagnate dal suo seme ancora caldo,lui ansimava con la fronte appoggiata alla sua testa e una mano sulla sua nuca ostentando protezione e allo stesso tempo trattenendola . Rimase cosi' con il viso rigato di lacrime ,erano lacrime di gioia di un'emozione intensa,lui l'amava cosi' e lei era nata per questo.
Rosalba 19/1/2011 h18


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