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domenica 25 settembre 2011

Odette

di Rosalba

Odette non conosceva l'amore e passeggiava sul naviglio mentre le voci chiassose dei canottieri ridevano forte e signorine eleganti sfilavano impertinenti dando sfoggio di se'. Lei odorava l'amore, lo percepiva, ma ne era ancora distante, pure il suo corpo di adolescente gridava messaggi disperati alla vista di quei maschi imbellettati e in cerca di preda.
Oggi sarebbe andata in barca lungo la Senna in una calda assolata giornata di Domenica.
Il suo nasino alla francese con la punta arguta e le sue labbra rosse sembravano fiutare nell'aria vibrazioni mai sentite La sua vita stretta da un corsetto crudele che le donava grazia, ora le toglieva il fiato e quei guanti che ci indossano le signorine di buona famiglia le stavano stretti, oh come le stavano stretti, le sue dita avevano voglia di toccare, cosi’ i suoi capelli raccolti sotto il cappello le uscivano dispettosi dalla tesa. Sentiva la voglia di vivere manifestando improvvisa insofferenza per il suo cliche', ma non poteva…
E fu cosi', che appena salita sulla barca, inciampo’ nel camminare e fu sorretta da un giovane canottiere che prontamente l’afferrò. Subito. arrossi', mentre con una mano si teneva il cappellino, la bocca spalancata per il guizzo rapido e il seno ansimante. Il giovane la teneva per la vita e quel contatto fu una turbolenza. Cosa era quella durezza che la stava contrastando? Perché le stringeva forte il bacino? Attimi, secondi, frastuono di pensieri, turbamenti. Lei ringraziò e si ricompose con vergogna, anche se piacevolmente turbata.
Il giovane sorrise e rimase non distante da lei, ora la guardava con benevola insistenza e Odette dirottava lo sguardo sul corso dell’acqua e tra le risate dei passeggeri. Un calore strano la invadeva e adesso quella sensazione di libertà che già avvertiva da prima, diventò ossessiva impellente, ma come poteva quello sguardo agitarla cosi’ tanto? Guardava di sfuggita le sue braccia possenti che ora esibiva tenendo incrociate,mentre le sorrideva Provava piacere strano nel esser fissata cosi’ a lungo e l’attimo in cui l’aveva afferrata, la stretta piacevole di quelle mani grandi gli era rimasta in testa.
La traversata del fiume fini’ presto, ora sarebbe scesa. Il giovane ora gonfiava i suoi muscoli e si esibiva nell’attracco della barca al molo, mentre il suo dondolio cullava i suoi pazzi pensieri. Era come in trance e non si accorse di essere l’ultima a scendere. Meglio, cosi’ nessuno avrebbe visto il suo imbarazzo e la sua euforia nel momento in cui il canottiere le avrebbe porto il braccio per aiutarla . Ecco ora era li’ vicino a lei ed ossequioso e galante le cinse la vita. Perché non il braccio? Sembrava che lui leggesse nei segnali indecifrabili della sua mente di adolescente in tempesta e la galanteria si trasformava in equivocabile intraprendenza.
Odette sgranava gli occhi e si stupiva di quel contatto cosi’ turbolento sfacciato impertinente Ma la mente può a volte soccorrere l’istinto in un lampo una frazione di secondo, e così avvenne. Non avrebbe voluto scendere, ma non potendo ammetterlo a se stessa ecco che la soccorre un malore improvviso,inspiegabile, una voglia incredibile di lasciarsi abbandonare a quelle braccia generose, protettive e grandi, grandi braccia…Odette traballo’ graziosamente e reclinando la testa indietro si accasciò, lui la soccorse in un abbraccio trionfante. La fune della barca si staccò e la barca ripartì. Il giovane ora le bagnava la fronte e la distese, porgendole dei sali ma ,lei rimase ad occhi chiusi, statuaria e glaciale, abbandonata in quella situazione di arrendevolezza offrendosi fragile e inerte. Quel fiore gli si stava donando inaspettatamente, il suo profumo lo inebriava.
Odette prolungo’ volutamente il suo svenimento, sentiva la sua voce le chiedeva come stava così non tardò una mano di lui a scivolare sotto il suo seno che esplodeva dal corsetto steccato e un brivido la scosse, no non volle riaprire gli occhi, tanto, erano soli e lei non aveva mai provato una simile ebbrezza. I suoi capezzoli si erano induriti e lui li cercò con entrambe le mani, poi strinse i suoi seni. Odette ora non voleva svegliarsi più, era impotente e passiva, la vergogna era sopraffatta dal piacere e lui si dava un gran daffare a rianimarla con le sue mani sapienti. Ma ormai era alla deriva, quel gioco le piaceva ed ingenuamente, maliziosamente lasciò quelle mani scivolare ovunque. Si sentiva trasportare dalla corrente del fiume come da lui che la trascinava in un vortice di piacere. Era dunque quello l’amore, quei brividi che le toglievano il fiato, mentre il suo corpo sussultava al tocco di quelle mani? Lentamente riaprì gli occhi, lui era lì che la guardava ,sapeva di essere sola con lui, e un’incoscienza incontrollata la spingeva a non reagire, ora anche lei avrebbe saputo, conosciuto, era avida di verità Lui taceva e sorrideva mentre lei tremava.
Un grido d’un tratto ruppe il silenzio, lo spazio che separa dal sogno è breve e fulmineo, ora sente premere su di sé il suo corpo robusto , sente un calore che sale dalle sue gambe, lui ora è su di lei e sente frugare tra i pizzi e i merletti, Dio che succederà ora? La vita sembrava abbandonarla come se le forze venissero meno, ora il mondo si fermava con lei che era pronta ad attendere .
Stette immobile e arresa fin quando senti un fuoco ,il calore della mano che frugava laggiù dove solo le sue mani erano arrivate. Odette ora sapeva che il paradiso esisteva davvero e con piccole grida e movimenti inconsulti assecondava quella mano, e il fiume scorreva lento fuori e dentro di lei.
Ad un tratto il piacere divenne dolore ,una smorfia le contrasse il viso trasognato, lui si fermò.
Dunque quella creatura vogliosa non aveva conosciuto l’amore? Ma era li’ generosamente offerta a lui, e la sua eccitazione era alta, così rimase col suo membro turgido che premeva sul suo ventre.
Non entrò in lei, era troppo eccitato e il tempo dell’attracco alla riva era vicino, Odette gemeva in preda ala paura e alla voglia, e lui premeva con forza, la schiacciava.
Quella ragazzina inviolata lo aveva eccitato, la sua frenesia e la sua freschezza lo avevano spiazzato! Arrivò presto inondandola , lei senza fiato si toccò il grembo bagnato , Lui le copri’ le gambe tremanti dopo averle baciate con tenerezza mentre lei, stupita e spaventata lo studiava con sguardo interrogativo. Il suono di una campana li riportò alla realtà, ora accompagnata sobriamente da lui scendeva dal barcone riappropriandosi del suo ruolo distaccato coi capelli arruffati e il viso concitato. Lui la salutava lanciandole un bacio,lei tremava ancora contraendo i suoi glutei nel buio della sua ampia gonna e conservando quel calore vischioso sul suo ventre.

1 commento:

  1. si sente molto la sensazione di vuoto che la ragazza avrà alla fine...e anche la voglia esploratrice e eccitata iniziale di lei.

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