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domenica 3 luglio 2011

Il tepore della tenda


Abitava una vecchia casa con terrazze di cemento, disposte su più livelli che comunicavano tra loro a gradoni. Abitazioni d'altri tempi, dove i confini sembravano indefiniti. Io, invece, vivevo una vecchia soffitta mansardata a non più di sette metri e potevo vedere la terrazza dall'alto della palazzina che mi si offriva attraverso due porte finestre ampie e generose, stralci di vita e vissuto domestico del mio vicino. Lui, la mia ossessione, lui il mio chiodo fisso, lui che quando arrivò mi avvolse del suo fascino e del suo magnetismo non appena si presentò, mentre mi stringeva sorridente la mano. Gli occhi grigi e profondi mi spogliarono e subito mi sentii attratta.